Torte

Linzer Torte

Si dice che la Linzer Torte sia la torta più antica, con documenti che comprovano l’esistenza datati 1653. Chi la inventata non si sa, ma il nome può dare un’idea da dove venga. Linz, la città austriaca che si trova lungo il Donau, alias Danubio.

Nel mondo dei blog ne esistono diverse versioni, da quella cliccatissima de Il Cavoletto di Bruxelles (che aggiunge il cacao) a quella già pubblicata in questo blog. Qui la ripropongo cercando di presentare meglio i passi da compiere per ottere una Linzer Torte ottima, capace di sedurre chi la assaggia, come è successo per il mio tè-festa di compleanno 2010.

Ed ecco la ricetta Linzer Torte di MarinaB di Coquinaria dopo tanti anni di pratica in cucina 🙂

Linzer Torte

100 gr. di nocciole tritate
100 gr. di mandorle tritate

Io inizio a fare la Linzer Torte tritando la frutta secca. Ho anche usato a volte la farina di mandorle, ma preferisco l’aspetto più grezzo che acquisisce la Torte con le nocciale e le mandorle tritate da sè. Usare il tritatutto va benissimo per questa operazione. Le mandorle possono essere sbucciate o meno, anche se io le preferisco non sbucciate, sempre per una questione di colore della Torte.

130 gr. di zucchero di canna
100 gr. di farina 00
100 gr. di farina di grano saraceno

La farina potrebbere essere tutta farina 00, ma ti assicuro che usare la farina di grano saraceno fa una grande differenza. Se poi non sai come finirla, beh un po’ di pasta fresca con la farina di grano saraceno è un’ottimo rimedio, vedi qui per un’idea.

1/2 bustina di lievito in polvere
poca essenza di vaniglia
2 cucchiaini di cannella in polvere
2 chiodi di garofano pestati

Mi raccomando niente vanillina, all’inizio la usavo ma con l’esperienza 🙂 ho capito il vantaggio di usare l’essenza di vaniglia. Meglio ancora essenza di vaniglia di qualità, non le fialette del supermercato. Non ti rovinerai economicamente e si conserva agevolmente in frigorifero.
I chiodi di garofano e la cannella andrebbero ridotti in polvere sul momento, ma sappiamo tutti che a volte può succedere di prenderli già in polvere 🙂

200 gr. di burro
1 uovo
marmellata/composta di mirtilli (o ribes rossi)

Il burro qui la fa da padrone, ma non lasciarti impressionare. L’uovo meglio bio. Mentre la marmellata che io uso sempre è quella di ribes rossi, a Roma la trovo di una sola marca e al supermercato. Buona, diversa dal solito e fa scena 🙂

Si lavora…

Mescola bene assieme prima tutti gli ingredienti secchi, cioè mandorle, nocciole, farina, zucchero, lievito. Poi unisce l’essenza di vaniglia, la cannella e i chiodi di garofano.

Quindi aggiungi l’uovo. Lavora il tutto con le mani di modo che l’uovo entri in contatto con tutto il miscuglio di ingredienti secchi.

Poi è il momento del burro, non troppo a temperatura ambiente, che va aggiunto a pezzetti. Impasta rapidamente, viene facile con tante burro. Avvolgi il composto ottenuto nella pellicola e lascia in frigo un’ora.  A volte io addirittura lo lascio in frigo fino al giorno dopo, così torno dal lavoro e faccio in un lampo la Torte. Il passaggio in frigo è essenziale, dato che tanto burro rende l’imposto morbido e appiccicoso.

Dopo l’ora o il giorno in frigo, prendi 2/3 dell’impasto, o anche 3/5 (qui dipende dalla tua capacità di fare i rotolini e dalla consistenza dell’impasto..aspetta e capirai), e stendilo con le mani dentro una tortiera da crostata, già coperta con carta forno. Deve stenderlo di modo da coprire tutto il fondo della tortiera e ottenere anche un po’ di bordo laterale. Di norma, steso l’impasto ha un’altezza 1-2 cm.

Fatto questo, distribuisci sopra la marmellata di ribes rossi, lasciando 2 cm dai bordi, sennò fuoriesce.

Successivamente, riprendi il terzo o i 2/5 di impasto lasciato da parte e fanne tante rotolini quanti te ne vengono. Ne bastano 4, ma a volte ne ho fatti anche sei. Puoi aggiungere qui un po’ di farina e/o comporre i rotolini anche direttamente mentre componi la griglia sopra la marmellata.

Preriscalda il forno a 150°C. Inforna e cuoci per 40-50 min, ma qui adatta al tuo forno. Avendo fatto la torta in quattro forni diversi, so che il tempo di cottura è molto frigo-specifico. Non mi si è mai bruciata, quindi ti suggerisco di cuocere un minuto in più piuttosto che in meno.

La crostata, pardon la Linzer Torte, risulterà morbida, un po’ friabile e gradita da tutti.