Questa è una provocazione.
Dopo aver letto che Depardieu si fa ambasciatore del Friuli promuovendo i vini friulani e adduncendo un fascino recondito per la storia locale ed il modo di vivere il cibo (che poi mi sa c’è un po’ dappertutto andando a cercar bene, ma questa è un’altra provocazione)…
Dopo aver visto l’interessante ed informativo post di Parole Appicciccate , che mette insieme i diversi interventi pro Italia dell’attore francese. E premetto che non è l’accostamento Puglia e Friuli che solletica la provocatrice che è in me. Dopotutto il gusto e la bellezza non hanno un’unica faccia…
Dopo aver un po’ storto il naso, perchè promuovere il frico va bene, va bene pure a Parigi…ma il Frico ha un’animus che spero che nessuna cucina ricercata e raffinata possa rovinare. Non perchè non sia raffinato, non perchè non possa essere “migliorato”, ma perchè il Frico è una tradizione che ha a che fare con quel senso di vivere il cibo di cui parla Depardieu…
Dopo aver visto tanti tentativi di promuovere in chiave non friulana il Friuli, vorrei dire la mia. Il Marketing ha il suo senso, la sua logica, che va rispettata, ma nella promozione va rispettato anche il messaggio e finora dell’essere friulano ho visto poco in giro, al di là del Tagliamento 🙂
Eppure consapevole della necessità di promuovere, perchè c’è sostanza e perchè la terra è ricca di risorse, come altre terre molte conosciute di già.
Insomma, seppure sono una friulana scappata, scappata consapevole di cosa lasciavo dietro e di cosa mi piace ritrovare e ricordare. Con tutti i limiti dell’essere “emigrante” (di lusso, forse, lo ammetto, soprattutto rispetto ad un passato non lontano), però da Friulana amo i fatti e non le parole. Le parole, mi è stato insegnato, hanno un significato e vanno usate per comunicare non per parlare e basta. Tante e tante volte mio padre mi ha detto, ricordando un suo insegnante di statistica a Trieste, che: ” Chi usa una parola più del dovuto, è capace di tutto..” e quel tutto viene inteso lassù, a nord-est, in senso negativo.
Quindi dichiaro apertamente di essere una foodblogger che vuole parlare del Friuli . In parte è già stato fatto, con foto ed esperienze alla mano, per:
Il Montasio, anche in chiave di Amatriciana rivisitata
Il Mulino di Godia di Udine e ho già promesso di parlare a breve di altri mulini della zona con l’ausilio degli amici lassù, quelli non solo Furlan inside ma anche outside 🙂
Una rapida promozione del Far East Film Festival
Il vino Friulano, ex Tocai
Ed un saluto alla nonna con ricordi di filastrocche friulane
E presto si presenteranno altri formaggio friulani, le Esse di Raveo e altro. Dicendo, però, che vorrei parlare del Friuli tutto, Friuli e Venezia Giulia, spiegando forse meglio ai lettori questa divisione storica e culturale e nel modo vivendi…
Altri foodblogger friulani o dall’animus friulano là fuori?