Ecco allora che il 23 dicembre sera c’è stato lo scambio di regali all’interno della tribù, con un picco di presenza nel salone di 29 persone, forse 28, forse 30. Ma la stima più attendibile rimane di 29. Un sacco di auguri, di baci e abbracci. Delle ottime lasagne agli spinaci, seguite da un gateu napoletano hanno avviato la serata. Dulcis in fundus, hanno fatto cu-cu i biscotti Hilda Tortchen. Ma la lista dei dolci presenti era lunghissima.
Ad un certo punto è arrivato …Babbo Natale. Mazza come corre! La luce si è spensa, un’ombra rossa e bianca si è gettata in sala con un paccone di regali.
“Chi è? Chi è?” urlavano i bimbi, mentre una risata grande si leva dalla sala.
“Io so chi è!” dichiara il più grande dei bimbi.
Subito una delle ragazze si avvicina al pacco, già attorniato dai due bimbi dubbiosi. “Su, vediamo cosa ha portato Babbo Natale”. “No, non era Babbo Natale, era…Ma questo cos’è?” e subito dubbi, reticenze sono spariti. Nemmeno l’arrivo del presunto impostore ha riportato alla realtà. “Eri tu” disse lo scettico continuando ad aprire gli infiniti pacchi. “Ma ero in bagno! Chiedi a Nano”.
E oopss, la luce ci spegne nuovamente, con l’impostore a portata di mano, lo scettico grida “Ma che c’è?”
Ecco riapparire l’ombra rossa creando dal nulla un nuovo pacco. “Buon Natale” e scompare. Ora l’attenzione è tutta sui regali e l’identità, vera o presunta, di Babbo Natale non conta più.
Ma fin qui c’erano solo i regali per i piccoli. Chi si preoccupa di stupire i grandi?
“Via dai tavolo, è dei piccoli ora” grida la nipote più grande. I 12 nipoti si siedono attorno al loro tavolo, lasciando un posto d’onore alla nonna. E via alla ronda dei regali.
“Questo è per te” . “Questo da parte di…”. “Questo chi me lo ha dato?”
Ma cosa vedo là, nell’angoletto seduto su una sedia a dondolo? La Cavia con gli occhi persi nel tempo. Mi godo per un attimo la scena di vederlo sognante. Nei suoi occhi sembra che ogni dettaglio di quello che vede è importante. Mi avvicino e “Questa scena, la stessa scena si ripete ogni anni e sono seduti come dieci anni fa” “La Cavia invecchia” lo stuzzico, ma non serve a molto. Ricorda. E’ sospeso tra presente, passato e serenità.
Qual è la vostra fiaba di Natale?