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Julia Child: le tappe di un successo

Julia Child: una donna, una cuoca, una o la rappresentante della cucina francese negli States, un personaggio tv?
E’ veramente difficile definirla, di sicuro non è semplicemente la protagonista del film Julia & Julia che è arrivato anche nei cinema italiano e che noto, tramite le visite ad un mio precedente post , sta incuriosendo gli appassionati del web. Appassionati del web che pazienteranno un po’ scopriranno una chicca legata a Mastering the Art of French Cooking.
Molti si chiedono se esistono dei libri in italiano di Julia Child. Da una prima ricerca, mi tocca dare una laconica risposta negativa.
Però se conoscete l’inglese non sono difficili da reperire online.
Se siete interessati alle ricette di Julia (le potrò dare del tu?) non avete che l’imbarazzo della scelta, anche se il fenomeno Child è incominciato ed ha le sue salde radici in Mastering the Art of French Cooking. Poi, solo poi, il fenomeno è stato trasposto sul video ed il passaggio da appassionata di cucina a scrittrice e a personaggio televisivo non è stato immediato, nè sostenuto subito da un’immensa folla di fan, nè scontato.
Se leggete My life in France, vedrete che l’inizio non è la solita cucina della mamma e neppure un ancestrale richiamo ai fornelli.
L’inizio è…la Francia. Julia, come direbbe mia nonna, “non è nata imparata”. Per me la chiave dell’essere Julia Child è la determinazione, quell’ottusa a tratti e costante voglia di imparare e di raggiungere l’eccellenza.
Insomma, quella che in altri campi lavorativi e del sapere verrebbe etichettata quale competizione. Lei però non competeva con altri, competeva con il sapere fare. Insomma, aveva un’alta etica professionale, anche quando non aveva ancora una professione nel mondo della cucina.
Le ricette di Mastering the Art of French Cooking sono state studiate attentamente, ma non a tavolino. Sono state studiate nella francesità e nella loro americanità insieme. Sono francesi in quanto provenienti dalla tradizione d’oltrealpe. Sono americane perchè gli ingredienti e le relative dose sono adattate a quello che il famoso americano medio può reperire nei negozi sotto casa sua.
Sono, ancora, studiate perchè Julia non si fermava certo al primo tentativo. In un’epoca in cui l’immediatezza delle email non esisteva, si scambiava lettere con Simone Beck e Louisette Bertholle, le altre autrici del primo volume. Lettere insieme di amicizia e di discussioni culinarie dettagliate e puntigliose su quali ingredienti usare e come. Simone rappresentava la Francia, mentre Julia mediava e cercare di trasporre, il più fedelmente possibile, la Francia in America. Dietro Mastering the Art of French Cooking c’è un carteggio intenso, con momenti critici, che si è protratto per anni.
judith jones
Il mondo dell’editoria non accolse subito Mastering the Art of French Cooking come il libro rivelazione. Fortunatamente per noi, foodblogger e non, il destino ha voluto che capitasse sulla strada di Julia Child un’editor non da poco quale Judith Jones (è qui la chicca promessa all’inizio).
Suppongo che non conosciate, come me fino a circa un mese fa, Judith Jones. Eppure vi assicuro conoscete di sicuro un’opera storica e letteraria che ha promosso e lanciato. Pensate ad un libro letto, presumo, alle scuole medie. Un libro che può avervi fatto piangere, pur non essendo un romanzo sentimentale. Un libro che fa parte di un pezzo più che significativo di storia europea. L’autrice si chiamava Anna.
Idee? Judith Jones trovò, lesse e lanciò il Diario di Anna Frank.
julia_child_2tv
Infine, Julia Child arrivò in tv, quando la tv non era fatta di reality e quando era una novità anche negli States. Insomma, nell’epoca del bianco e nero, in assenza di tronisti e simili, c’è si fece strada cucinando in diretta senza modelli da seguire e parlando anche di cosa fare in caso di errori e disguidi in cucina. Julia parlava e sbagliava, pur riuscendo ad eccellere alla fine.
Allora come definireste Julia Child? Cuoca, chef, gourmet, pioniera, una donna tutta di un pezzo, un’ambasciatrice, una qualunque? Per piacere non foodblogger con carta e penna, sarebbe una banalizzazione a meno che non mi date una motivazione convincente. Chi ne ha il coraggio? Non vi mangio mica.
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Dissapore in chiave recensione cinematografia con vivace discussione nei commenti