Eventi, Vino

La grappa sta arrivando…dalla Vallagarina

O meglio è già arrivata.
Quale fortunata partecipante al tasting panel delle grappe dei Fratelli Brunello , lunedì sera mentre su Roma imperversava un’uggiosa ma vivace pioggia autunnale, che mal si abbinava agli umori post lavorativi, la Cavia spunta in salotto con un pacco. Non un pacchetto, ma un pacco di rispettosissime proporzioni.
Era la Grappa Casetta della Vallagarina.
Cos’è il Casetta della Vallagarina?
La Casetta o foya tonda è un vitigno che bazzicava molto bene da quelle parti. Ora rischia di diventare un vitigno di quelli abbondonati dal tempo e dalle mode. E’ un’uva a bacca rossa abbandonata verso gli anni ’60. Il nome casetta viene da quello di una famiglia della zona, tali Mariani, da cui il soprannome di Maranela.
Tra le grappe della collezioni Ricordi ho scelto questa per via del bistrattato destino a cui sembra (ma mai dire mai) destinato questo vitigno. I coraggiosi viticoltori hanno avuto in questa mia scelta una forma di indiretto supporto morale.
Mai dire mai perché persino a New York si organizzano degustazioni di foya tonda. Sebbene, da quanto leggo in giro, venga da taluni banalizzato come un Merlot mascherato.
Ad oggi, maschere o non maschere, è stato riconosciuto quale vitigno doc.
Per maggiore informazioni andate qua.
Un pacco per una bottiglia di grappa?
Sì signori, se si fanno le cose per bene anche un tasting panel diventa una sorpresa. Infatti, nel pacco erano presenti due bicchieri (numero perfetto per me e la Cavia) di bicchieri da degustazione ANAG.
ANAG e non ANAS?
Sì, ANAG Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquavite . StudioCru per avermi segnalato tempestivamente il tasting panel. A questo uomo devo anche dire grazie per la scheda delle birre canadese che mi ha fatto avere quando ero ad Ottawa.
Quando si vuol proprio dire che pur qualcuno deve fare un duro lavoro, d’ora in poi dirò ANAG 🙂
I bicchieri hanno un lungo stelo e le dimensioni, come potete sbirciare nella foto, non sono modeste.

Ma allora questa grappa …
Eccola. Pronti ad aprirla?
Sentite un potente profumo che ricorda dei frutti ed il bosco. A me è la prima, prima per forza, cosa che ha colpito e oserei dire che il profumo è il punto di forza principale di questa grappa, per una testarda neofita come me. Mi ha proiettato in un altra dimensione, dove il caos di una città come Roma non esiste e non ha senso di esistere.
Glu glu glu …si versa la grappa.
All’occhio trasparente e senza impurità.
Al naso si ripete la magia dei profumi quasi da Heidi: puri, semplici, diretti, ancestrali.
Alle papille gustative…con pazienza e sistematicità e senza tirarmi indietro ho voluto sentire tutti i sapori citati nella scheda. Non ho voluto lasciarmi distrarre dal potere alcolico, 41%. Sorso dopo sorso, facendo sostare il paradisiaco liquido in bocca alcuni secondi, senza sottrarlo a nessun angolo del palato, si son fatte strada dapprima le mandorle, il mallo di noce e dopo un po’ il mio tanto adorato ribes.
Ancora, mi è piaciuto sentire del ribes.
Nella mia mente intanto si presentavano idee culinarie anche se timidissime. Usare una grappa buona e particolare come questa per cucinare mi sembra un’offesa a questo gorgoglio di sapori e odori. Vedremo nei prossimi giorni se resisterò a non rubare alcune gocce per portarle in cucina. La vedo dura però, sto cercando piatti con quel non so che che giustifica l’utilizzo di un ingrediente prezioso come questa grappa.
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Concludendo…
Questa non è una marketta, ma i ma ci sono.
Devo ringraziare
Devo ringraziare, come è ovvio, i a href=”http://www.brunello.it/it/notizie.php/1012″> Fratelli Brunello per aver avviato questo tasting panel e per la possibilità di poter scegliere tra una lista ricca e variegata di grappe da non tutti i giorni.
Giudizio sintetico da non degustatrice: profumo eccelso, gusto da scoprire a piccoli passi, gradazione che non turba i sapori.
Approvata la grappa !