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Scones inglesi: storia, ricetta e curiosità

Scones inglesi per golosi, curiosi e persino romantici Il viaggio alla scoperta degli scones inglesi comincia con un mare di domande capaci di esaurirsi solo al cospetto della ricetta presa in prestito da Nigella. Il primo più ovvio quesito è una solo: Da dove vengono gli scones? Scozia, ci sono pochi dubbi su questo. Sebbene oramai c’è chi dedica attenzione alla differenza tra scones inglesi ed americani, in realtà dovremmo parlare di scones scozzesi. Fortemente legati agli scones, quindi, sono gli scotch pancakes o drop scones, i quali sono ancora menzionati nei libri di cucina. Da dove viene il nome scones? Nacquero come Skone, parola che ha le sue radici nell’olandese schoonbrot. Schoonbrot letteralmente significava bel (schoon) pane (brot). Ma il termine potrebbe derivare anche dal gaelico sgon, ossia gran boccone. C’è, però, chi sostiene che prendano addirittura il nome dalla Pietra del Destino (Stone of destiny) dove i Re di Scozia venivano incoronati.

Infuso ai frutti di bosco e cioccolato

Lo voglio! Voglio stare sul divano ad annoiarmi. Voglio sentirmi cullata dalla magia di Chocolat. Voglio sentirmi ancora così. Rilassatata, col tempo a braccetto con me, senza impegni. Ma l’agenda freme. La continuo a sentire. Sfoglia nevrastenica i fogli scritti. C’è da fare questo e quest’altro. E vogliamo parlare di questo ancora? Lo so, lo so. Stai calma. Io non sto calma. C’è tanto da fare. Sono tutte cose belle… Ma io ho bisogno di riposarmi. Un attimo solamente. Ma, ma…come si fa. Sono piena di appunti, fogli, inviti. Come fai a riposarti. Se continui a pedinarmi così, di sicuro non mi rilasso. Calma! E adesso dove vai? In cucina? Ancora? Sto poco. Lo prometto. Faccio solo della tisana L’Angelica con della cioccolata. Lasciata da sola si placa e io per un attimo mi sento ancora libera come mesi fa. Faccio sciogliere la cioccolata. Ne sento il profumo e mi diverto a fare dei cioccolatini imperfetti.

Muffin Fiori d’Arancio

Se un’amica ti invita a prendere il tè delle cinque da lei, tu che fai? Mica ti presenti a mani vuote? Sia mai. Noi signorine del Duemila non ci facciamo mai cogliere in castagna. La casetta brulica di mille libri di cucina, che pretendono attenzione. In particolare quel libro là, bello corposo, di qualità, che mi sono autoregalata per Natale. Non potevo non dargli vita. No,no,no. Dorie Greenspane già mi aveva convinto a fare i World Peace Cookies: ottimi, ma non per un tè delle cinque. Sfoglia che ti risfoglia il suo Baking: From My Home to Yours ecco i muffin. Lei li arricchiva di semi di papavero e limone, io? Un salto dal mio teista di fiducia (Biblioteq) con in mente una sola richiesta: “un tè all’arancia o con anche dell’arancia”. Ed ecco i Fiori d’Arancio, un tè nero. Un rapido adattamento della ricetta e et voilà:

Taste & Match: Plumcake e Passito di Lacrima

Taste & Match: non sarà un’avventura…ma di sicuro un’allegra serata. Otto foodblogger si sono messe in gioco, sotto la supervisione di un fantamatico ma competente @FernandoWine di Winexplorer. Otto ricette e otto vini, tutti da abbinare, tutti da scoprire. Nel mezzo gli inviati di Fernando che con agilità inimmaginabile si sono alternati ai quattro tavoli dedicati a vini. Il popolo romano, nonostante il ponte, ha risposto alla grande raggiungendo quasi la soglia massima consentita. Con Giulia di Pareti di Zucchero mi trovavo al tavolo dei dolci. La competizione era grande, i cannoli di Giulia mi sfidavano minacciosi, oltre che golosi. La squadra dei dolci era ben rodata da una settimana e più di intense, allegre, leggiadre email avevamo tentato di combinare i nostri dolci non solo con i vini, pardon passiti, ma anche tra di loro. Spero che tu c’eri al Mind abbia colto il nostro entusiasmo. Non puoi immaginare la gioia di una foodblogger di ricevere un’occasione del genere. Io, 35enne, con un passato 🙂 tra Udine, Ginevra, Milano e Roma, con un lavoro …

Colombe Mandorlate

Niente mandorle, solo il sentore del tè Mandorlato. Dopo i biscotti alla Miscela Natalizia ed i biscotti al tè albicocca e spumante, ho semplicemente dato una veste primaverile alla solita ricetta. I biscotti, come mio solito, sono fini. Mi piace rendere i biscotti quasi una sorta di snack dolce, dove uno tira l’altro battendo in quanto a golosità le famigerate patatine fritte 🙂 Per il tè Mandorlato rivolgersi a BiblioTeq. E’ un posto magico, dove i tè si scelgono a naso, mentre al bancone c’è chi sa suggerirti senza intromettersi nelle tue scelte. Un’altra idea a base di tè Mandorlato è la Torta Paradiso Mandorlata. E se poi vuoi esagerare col tè, perchè non metterlo dentro a dei panini dolci come le Jidase Pasquali alla Rosa del Giappone? Ma ecco la ricetta dei: