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Vieni alla cena tipica friulana a Roma il 24 febbraio?

Manca poco, il menù è definito, le comunicazione Udine-Friuli si susseguono vorticose per accertarsi che tutto ci sarà. Molti conoscono i Presidi Slow Food, che sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire valorizzando territori e recuperando mestieri e tecniche di lavorazione. Slow Food nel Friuli Venezia Giulia tutela cinque presidi che, scopriremo con una cena tradizionale preparata dallo chef Dino De Bellis e spiegata dalle friulane Carolina Missana e Rossella Di Bidino (chi sarà mai? 🙂 ). Il menù prevede: – Pitina con crema di aglio di resia – Frico – Polenta con pestat – Orzotto con Formadi Frant e trota di San Daniele – Cjalsòns Val dal But Musetto – Brovada – Gubana (che i bene informati affermano uscire dalle mani di Gabriele Bonci). In abbinamento ci saranno i vini dell’azienda agricola Mario Cecchini. Il luogo di questo inusiale evento per la capitale è  Ristorante Il 25, Via Flaminia 573. Ti aspetto là venerdì 24 febbraio alle 20.30. Il prezzo è  per i soci Slow Food 35 euro e per i non soci 40 euro. …

Dino De Bellis lo trovi al Venticinque

Inaugurare un ristorante, trasferirsi armi e bagagli in una nuova cucina e partire per una nuova avventura. Sulla carta è facile da raccontarsi e da farsi, nella realtà ci sono tutti i timori ed entusiasmi di un uomo. Un nuovo progetto come il Ristorante 25 sta partendo carico della creativa professionalità dello chef Dino de Bellis. La zona è quella di Roma Nord, a due passi da corso Francia e non lontano dall’Auditorium della Musica. Se il recapito è Via Flaminia 573 ( tel. 0633270007), l’atmosfera è ricercata e gioca su un curioso equilibrio tra modernità e amarcord. Appena entrata ho notato estasiata la carta da parati quasi in stile ’70s: very cool mi son detta. Ma le luci erano anzi sono, dato che è un ristorante bello che aperto, di un’originale modernità. Facile dire che si respirava uno stile newyorkese, più oggettivo dire che quello stile è stato personalizzato. Ma passiamo alla cucina, ai piatti, ossia alla ragione per cui giovedì sera ci siamo diretti verso Roma Nord.

Una cena con la tribù

Se i fratelli maggiori vengono a cena…questo è il migliore incipit per il post odierno che riesco a pensare. Successe pochi giorni or sono che il fratello maggiore della Cavia venne a cena da noi con parte della sua famiglia. Far parte di una grande famiglia è veramente particolare, soprattutto se come me si viene da una famiglia con una sola (e adorabile) sorellina e ci si ritrova in una tribù di nove tra fratelli e sorelle con dodici nipoti di varie età. Così ogni tanto uno dei membri della tribù si ritrova al tuo desco e tu vuoi fare bella figura, dato che le voci corrono 🙂 Non è solo voglia di apparire, ma è qualcosa di più ancestrale, come se il cibo servito servisse ancora a sostenere il gruppo ed insieme a definire il proprio ruolo in esso. Ecco come la serata “in famiglia” è stata allietata a tavola, mentre si discorreva di similarità tra fratelli e ricordi. Sempre con la leggiadra allegria che il vivere in una tribù sembra saper insegnare.

Cena tra amici: ospite d’onore il Lambrusco

…e non solo. Cara sorellina, si ironizzava al telefono sul menù di questa cena. Nell’innocenza della tua età, non tenera ma neanche ancora matura, coglievi un’elaborazione che allontanava il  senso dei piatti dalla quotidianità delle nostre case. Eppure ebbi modo di dirti “che chi viene qui a cena, si aspetta qualcosa di diverso”. Così è stato. I “che cos’è” ci son stati, ma mi è parso più volte di udire anche delle richieste, alcune più entusiaste di altre, di bis. Per oggi contengo qui la mia soddisfazione presentando solo il menù e la lista dei vini. Dopotutto questa cena è nata anche per testare in cucina il Lambrusco L’Albone del Podere Il Saliceto ricevuto grazie a Daniela e ad Andrea e per assaggiare l’Octagon. Ma andiamo con calma. Si incomiciò con:

#Ideemenu for men

Ho spesso il timore che le cene che preparo rispecchino più me del mio costante e fidato commensale: il man di casa, la Cavia del blog. Come molti questo lunedì ho cercato di fare una cena di San Valentino special. Ma quanto special? Son partita dai gusti del suddetto home sapiens sapiens, dal suo amore per la birra e per i pub. Ho cercato di mettere insieme, quindi, quegli elementi gradevoli e calorosi tipici dei migliori pub. Ho fatto una cena tra il “maschile” ed il rustico. Ecco il menù, quindi, per una cena romantica in chiave, spero, maschile. Salumi: Salsiccette di Siena e coppiette di Ariccia Formaggi: Formaggio Latteria Giovane della Latteria di Fagagna (Udine), Caciocavallo stagionato del mercatino bio domenicale di Via Giulia Stuzzichini: Biscotti Fiandino col burro naturale, Salsa di peperoni e ravanelli Piatto caldo: polenta rossa del Antico Molino F.lli Persello di Caporiacco (Udine) Birra: Birra Magnun La Chouffe vinta grazie al contest Conosci i tuoi polli di Vita da Precisina Una cena quindi romantica nella sua semplicità e nei suoi …