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Jota di zucca di Emanuele Monego

L’esperienza di Visione di Carnia continua. Prosegue con la presentazione delle ricette che hanno partecipato al primo round del contest Carnia Food Design. Si comincia con la Jota di zucca. A Visione di Carnia si è parlato di come presentare il cibo ed il territorio. Il Carnia Food Design ha chiesto ai partecipanti di pensare, realizzare e raccontare un loro primo piatto carnico. Comincio a svelare le ricette partecipanti partendo dalla “Jota” di zucca con crema di ricotta  e raviolini al “formadi frant”. Emanuele Monego, chef dell’Antica Osteria Stella d’Oro di Verzegnis ha realizzato questo piatto tipico carnico. Emanuele Monego, oltre a fornirci la ricetta della Jota  e dei ravioli, introduce alla Jota carnica, spiegando l’etimologia e la versione classica del piatto. Nella sua ricetta ci fornisce gli ingredienti sia per la jota, che per i ravioli ed la crema di Formadi Frant. Nonché decide anche di dirci dove possiamo trovare gli ingredienti necessari facendoci così conoscere i produttori locali come l’Azienda Agricola F.lli Marzona, l’Azienda Agricola Baschiera Violetta ed il produttore di Formadi Frant …

Il ritratto di Maria

Sottotitolo: Saga di una famiglia carnica al tempo dei cramars. Autrice: Raffaella Cargnelutti, che debutta nella narrativa proprio con questo romanzo. Editore: KappaVu L’essenza del libro sta tutta nel titolo. E’ uno dei pochi libri che da senso alla copertina. Dopo poche pagine ti troverai a rimirare la Maria della copertina e a fantasticare su quanto posso nascondersi dietro un quadro di famiglia. Mentre, poi, quando incominci ad ammirare Raffaella per l’idea di partire da un quadro per raccontare la saga di una famiglia, ecco che la trama incomincia ad avvolgerti e a portarti con sé. E quasi quasi ti metterai anche in cerca, una volta chiuso il libro, di un simile tesoro in giro per la tua casa. Maria è la moglie di un cramar, ossia di uno di quegli uomini che vivevano con la crama sulle spalle…La vita dei cramars era così. Quando ti andava bene potevi disporre di un somaro, di un carro o di una slitta, ma dovi saper affrontare lunghi tragitti a piedi. L’importante era avere dei buoni stivali, risuolati a dovere… …