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eve's pudding

Eve’s pudding: dentro Pride and Pudding

Eve’s Pudding, Regula Ysewisjn, Pride and Pudding: l’importanza di saper fare il pudding. Regula Ysewijn è fiamminga, il pudding è inglese, e Pride and Pudding è internazionale. Ma come fare il pudding? Regula, alias Miss Foodwise, solo a pagina 70 propone la prima ricetta. Non è una tizia prolissa. Non passa inosservata, questo è certo. Ha il piglio di chi, pur sapendo tutto sul pudding, non lo mescola come se nulla fosse. Non è giusto passare subito alle ricette del pudding. Regula Ysewijn nelle prime pagine (sì, quelle tutto testo) disegna quasi una mappa. Una mappa che servirà per muoversi nell’universo del pudding ed in Pride and Pudding.

Torta al limone

Torta al limone per colazione

Torta al limone per colazione: una missione non banale risolta puntando sull’olio d’oliva “Mi serve una ricetta di cui mi posso fidare” Fiducia, dal latino fiducia, indica per il dizionario l’atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità. Il dizionario, però, non elargisce ricette fidate. Ti lascia da sola col peso del dover rispondere ad un’amica. “Mi serve una ricetta di cui mi posso fidare. Hai una ricetta per una torta per colazione?” L’amica non sa che tu tremi. Ne hai di ricette fidate, ma lei è più fidata di ogni ricetta. La conosci da…devo dirlo…una ventina d’anni. Camminavate negli stessi corridoi dell’università. Poi vi siete trovate anche nello stesso ufficio. Ed ora fate una vita che vent’anni fa non immaginavate neppure. E tu, sei lì, che devi soddisfarla con una torta per la colazione. “Sono alla ricerca di una buona ricetta per una torta al limone per …

intervista

Blog, birra e Friuli: io su Stampaprint

Quando vogliono sapere tutto su di te: blog, birra e Friuli. Eccomi su Fuori dal Coro come la blogger nascosta dietro un’economista Nella rubrica Fuori dal Coro di Stampaprint molte sono le blogger che si scoprono giorno dopo giorno. Ed ora è toccato pure a me. La blogger nascosta dietro un’economista: sì, mi presentano così. Arianna, Social Media Manager di  Stampaprint mi ha riassunta così. Non sono riuscita a corromperla del tutto con i nidi di marmellata? Ironia a parte, c’è molto di me in quelle parole, dopotutto sono mie. Il fatto è che ho apprezzato le domande. Il mio consiglio è uno soltanto: provaci…dai, clicca e leggi cosa fa la blogger economista tra biscotti, birra e Friuli. Per approfondire gli aspetti più intriganti dell’intervista 🙂 eccoti qualche lettura consigliata: La storia completa dei Nidi di Marmellata. Scones e waffle alla birra per portare la birra in cucina. Ti sei accorta che sto studiando (e bevendo)  del caffè ultimamente? Bei tempi quelli dei  cjalsons e blecs fatti dalle blogger di tutta Italia. Te li ricordi? Polenta ovunque anche nella torta col vino e miele Non posso dimenticarmi della gubana …

pane dolce delle Fiandre

Pane dolce delle Fiandre con uvetta

Pane dolce con uvetta delle Fiandre. Ideale per la colazione e per dirsi che alla fine non resta che la dolcezza. Alla fine non resta che la dolcezza. Non resta che quella. Ripetiamolo assieme. In coro, con l’orgoglio di chi banalmente impasta dopo Lahore, Bruxelles, Ankara, Parigi e tutta quella sfilza di insopprimibile cronaca. Alla fine non resta che la dolcezza di un viaggio sognato, di una carezza forte della sua leggerezza. Di un bacio insensato nel suo essere essenziale. Di un abbraccio dato fino a liberare il profumo della pelle. Di un sospiro per un legame lontano. Alla fine non resta che la dolcezza di chi crede nella dolcezza. Non è la rosa, non è il tulipano…e se fosse un pane dolce? La dolcezza lascia solo le briciole. Chiede l’invisibile volontà, una repentina ricetta ed un’inspiegabile noncuranza. Non la cerchi su Google, ma la impasti in casa. Odio le prediche, molto meno il pane. Alla fine non resta che la dolcezza di un kockebrood, un pane dolce. Servito per colazione, riempito con uvetta sbirciando una ricetta delle Fiandre su The …

torrefattore

Torrefattore: cosa fa per noi?

Torrefattore: cosa fa per noi? Lo dice subito Alberto Trabatti. Parla di regole, scelte e mestieri e di obiettivi come l’avvicinare il cliente al Caffè. Non chiamarle due chiacchiere quelle con Alberto Trabatti. Potresti ritrovarti travolto da un fiume di buon Caffè. Quando gli ho chiesto di spiegarmi cosa fa un torrefattore mi aspettavo un discorso scuro e tostato su macchinari e tecniche di torrefazione, invece sono entrata in un mondo fatto di scelte e decisioni. Cominciamo dal protagonista di queste quattro (non) chiacchiere. Alberto è un ex bancario, così recita il suo curriculum vitae. Ad un certo punto, non per caso, è diventato torrefattore dopo essersi trasferito da Bologna. Scoprì di aver aperto la sua bottega di torrefazione dove, dal 1926 al 1943, un tale, Arrigo Penazzi, svolse lo stesso mestiere. Smise di credere ad un caso. In questo percorso iniziato/ricominciato nel 2004 si insinua la ricerca di cosa fa (o meglio chi è) un torrefattore. Perché uno decide di fare il torrefattore? Non me lo sono domandato io, ma è quello che chiede Alberto …