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Happy Aperitivo

Aperitivo: quale miglior scusa per invitare un amico in più? E quale miglior scusa di venirmi a trovare su Polyvore, che darti qualche idea per colorare il classico aperitivo in terrazza? Sono pochi e semplici suggerimenti per curare non solo il lato mangereccio e alcolico, ma anche quello, come dire, visivo. Un ospite non deve mai annoiarsi. Tratta il tuo ospite come un ospite d’onore! 

La (ri)carica dei 38 anni: in due parole

Paura? Impara a conoscerti in una parola. Impara a sognarti in una parola. Io sono vemödalen e sogno lagom. E tu? Io sono la sintesi. Estrema a volta. Non amo perdere tempo. Saluto e sorrido in fretta. E ora con la voglia di non far trascorrere banalmente questi 38 anni, ogni momento è buono per mettermi in gioco. Finora con la (ri)carica dei 38 anni ho scritto di buoni proposti, della voce che va tirata fuori e della prova del fuoco, quando gli stessi buoni propositi devono affrontare la realtà. Ora scavo più in là, per vedermi quasi come in uno specchio. E’ bastato un documentario in televisione e un post letto online. Ho unito le due cose e ho imparato che la sintesi serve. Estema. Bastano 2 parole. Scegli una parola per descrivere la tua paura più grande, quella che ti frena dal fare qualcosa di nuovo. Scegli una parola per raccontare il tuo sogno più grande. Quel sogno dove tu sei serena/o, soddisfatta/o. Dove i desideri non fanno traballare la pace dei sensi. …

La (ri)carica dei 38 anni: oltre i buoni propositi

Non è mai finita. Mettersi in gioco, implica che non puoi tirarti in dietro. Ossia tutti i buoni propositi stanno vedendo al pettine Dire, fare, baciare. I buoni propositi sono belli. Piacevoli da dirsi e da darsi. Forse un po’ meno gradevoli da mettere in pratica. Nell’epoca del governo del fare (o del dire troppo?) non potevo non sottrarmi ad impugnare la mia vita. C’erano e ci sono i miei 38 anni: sognanti e sbarazzini. Loro sfornano sogni a go go, mi offrono miraggi, che io ottusamente continuo a voler far diventare concreti. E’ una battaglia senza fine. L’unico rischio è arrendersi. Con mio sommo stupore i post su La (ri)carica dei 38 anni hanno generato un piccolo e caro interesse nelle più insospettabili lettrici. C’è stata chi mi ha invidiato per l’energia, qualcun’altra ci ha visto della determinazione. Eppure per me è solo un timido sogno che va avanti. Ora racconto l‘altra faccia della medaglia. Ossia di come tra priorità, quaderni, progetti in corso ed in attesa si sviluppa la vita di tutti giorni. …

La (ri)carica dei 38 anni: tirar fuori la voce

La voce: la tua, la mia, quella che è bloccata dentro   Anche i tuoi genitori ti registravano mentre ripetevi le prime poesie imparate a memoria o ancora prima mentre canticchiavi i ritornelli imparati alla scuola materna? “Se parliamo indiano non ci capiamo più ” queste sono state le mie prime parole immortalate per l’eternità. Ho scoperto così il suono della mia voce. “Chi diamine è quella? Uhm un’antipatica. Mi sembra una precisa, permalosa e persino vanitosa. Chi si crede di essere?” Sì, da lì ho imparato che sembro proprio una pedante e perfettina creatura. No,no, la voce non fa per me. Non parliamo poi di intornare una canzone. Negata proprio. Lo diceva pure la nonna. “Io sì, che con la mia voce avrei potuto avere un’altra vita” ripeteva. La mia Voce però l’amo. Sì, odio la mia voce, vivo per la mia Voce. La mia Voce la posso prendere tra le mani: nasce quando la penna incontra la carta o i polpastrelli danzano sulla tastiera. E ricordo pure il dolore del mignolo sulla vecchia, …

La (ri)carica dei 38 anni: un approccio non teorico

38 anni: compleanno alle spalle, è tempo di darsi da fare Ci sono campanelli, richiami. Non mancano stupidi pregiudizi. La lucidità dei 38? La paura dei 40? L’estro dell’età qualunque? Bullshit…direbbero gli americani. Cazzate dico io. Lo dico, forte, chiaro. Ho aperto gli occhi sul tempo. Orgogliosa, direi fieramente, di ciò che è stato. Orgogliosa, dico testardamente, di ciò che vorrei fare con lo stesso spirito. Ho visto il 38, l’ho persino atteso il 24 maggio 2014. Mi attirava quell’otto: tondo, pacioccoso, godereccio. Per una convinta come me che i trenta sono meglio dei venti, non ho voluto farmi fuggire neppure questa occasione. Il 38 fa la donna (gazza) ladra? Ho deciso di fare questo anno mio, tutto. Basta sentirsi con l’acqua alla gola. Basta farsi prendere dal timore di non farcela. Basta con questa crisi economica che attanaglia la psiche oltre che il portafoglio. Basta con letture esistenziali e pessimiste. Non è quella la mia trama. Basta con gli alert mentali del papà, quelli che ti bloccano, quelli che ti fanno pensare solo agli …