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pizza fritta Paolo Gramaglia

Pizza fritta: Paolo Gramaglia porta il De re Coquinaria a Roma

Pizza fritta stellata? Le stelle sono quelle dello chef Paolo Gramaglia, la ricetta viene da Apicio ed il suo De Re Coquinaria, mentre il desinare è presso Don-Vera Pizza Fritta a Trastevere (Roma). L’occasione è ghiotta quando ti danno in mano una pizza fritta alla napoletana. Diventa poi unica quando ti promettono di rifocillarti come un antico romano. Marco Gavio Apicio è uno dei chiodi fissi di chi vuole fare del cibo anche un modo per apprendere usi e costumi. Pochi ammettono di non aver letto tutti e dieci i volumi del suo De re Coquinaria. Io sono una di quelli che non sempre è andata alla fonte originale, sebbene abbia spesso attinto agli insegnamenti che storici e gastronomi hanno estratto da quest’opera del III-IV sec. Non posso che ringraziare lo chef Paolo Gramaglia e la sua attenzione ad Apicio. Lo chef mi ha accolto (non da sola) da DON-Vera Pizza Fritta a Trastevere con: Ma che doggy bag! Il paccotto lo hanno inventato i romani.

Regali di Natale per foodie ironici

Idee per regali di Natale per foodie e non solo: perché l’ironia è contagiosa. D’ora in poi non vedrai più l’infusore per il tè nello stesso modo. Preparati! Dove vai se un infusore per tè sottomarino non hai! La foodie (e pure il foodie) non è certo una specie in via di estinzione. Dal 1984, anno in cui fu pubblicato il primo “The Official Foodie Handbook”, il foodie si è fatto largo tra gourmet prima e foodblogger e sbafatori poi. Come ogni vero appassionato ha continuato imperterrito per la sua strada. Lei (o lui) è quella che vuole sempre scoprire qualcosa di nuovo sul cibo. E qui scendo dalla cattedra ed entro in Troppotogo, il sito che promette regali originali e gadget. Lui fa al caso nostro perché il vero foodie va preso, non tanto per la gola, quanto in giro. Il mondo non gira attorno alle fava tonka! Facciamoglielo capire 🙂 I foodie meritano dei regali di Natale alla loro altezza. Non è facile, perché a volte ne sanno troppo del porridge. Ci vuole un …

dyson v8

Dyson V8 e quel desiderio di casa pulita

Dyson V8: scopa elettrica senza fili che vuole stupire con la sua potenza e leggerezza senza cadere in contraddizioni.  Esperienze di pulizie casalinghe. Oh men. This is really Dyson V8. Non chiederti perché in un blog di cucina si parli di una scopa elettrica senza fili. Stendi un velo pietoso su quanto pulita era la mia cucina (e sottolineo era). Quello che conta è che Dyson mi ha concesso il beneficio del dubbio e che io gli ho permesso di pulirmi casa con il suo Dyson V8. Col garbo dell’efficienza silenziosa che non invade gli spazi si è fatto largo tra robot di cucina e spazzoloni. Lo so, ho molta faccia tosta a vantarmi del fatto che ora gli allergeni di casa tremano come cruschello nella planetaria. Non è la solita scopa elettrica, te lo dice una che la prendeva in prestito dalla suocera. La mia (ora) è diversa. Ha un design accattivante. Si pavoneggia col marchio importante pur non tirandosi indietro davanti al lavoro sporco. Tutto questo ha un prezzo, che lascio a te …

Dievole nel Chianti

Cose da fare a Dievole nel Chianti Classico

Dievole nel Chianti Classico: non lontano da Siena trovi vini ed olio extra vergine d’oliva dal 1090. In tavola trovi, invece, la chef Monika Filipinska. Il Chianti Classico è tante cose, dai vigneti al gallo nero, come pure la premessa che Dievole esiste dal 1090. A dissipare ogni dubbio carta canta. Il 10 maggio del 1090 il notaro Belludo prese atto che con due capponi, tre pani e sei denari lucchesi si procedeva all’affitto per un anno di una vigna nella valle divina, chiamata Dievole. Da allora molti mosti sono stati fatti fermentare, vari alberi d’olivo sono crescuti e la proprietà è passata di mano in mano fino ad arrivare ad Alejandro Pedro Bulgheroni. Alejandro, assieme al fratello, è proprietario della Bridas Corporation, la più grande compagnia energetica in Argentina. Da anni è anche proprietario molto attento di cantine in Argentina, Uruguay e California e pure Toscana. Nella valle divina Alejandro non si è mai sentito arrivato sebbene non si parla di piccoli numeri. Il fatturato raggiunge i 6 milioni di euro grazie al vino, …

Centro apre: l’all-day-long tra Arcangelo Dandini e via Cavour

Centro in via Cavour 61 a Roma: un ristorante che vuole puntare sulla qualità a due passi dalla Stazione Termini. Arcangelo Dandini è chiamato a rapporto. L’all-day-long è servito. Cosa ci fa un ristorante che punta sulla qualità a via Cavour? Facile porsi molte domande su Centro che è in piena fase di lancio. Le presentazioni si susseguono rapide. Prima di entrare da Centro ho letto molto di lui. Il fatto che l’Arcangelo Dandini sia consulente chef, come dire, aiuta. Agrodolce lo definisce l’altro Dandini, quello che dopo Prati ed il Rione Parione (alias Supplizio) arriva fino a quasi la Stazione Termini. Però per altrettante domande, servono altrettante risposte. Chi ci mette la faccia in Centro?  La lista dei nomi dentro il ristorante Centro è decisamente lunga. Ci sono i quattro soci: Manuel Hassan, Amos Halfon, Daniel Camerini e Giulio Glam. Anche se i volti che conteranno saranno quelli dell’executive chef Biagio Minafra e dello chef pasticciere Marco Nuzzo. Dei cocktail, invece, si occuperà Roberta Martino sotto l’occhio vigile di Diego Rampetti.