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100 cose che ho fatto nel 2019

Non amo le liste. C’è poco Umberto Eco dentro di me, seppure eliminare le cose fatta dalla lista dei doveri mi doni un brivido al limite del piacere.Accetto, invece, di buon grado le sfide. So fare, però, la schizzonosa anche con quelle. Devono essere ardue e tra di esse preferisco quelle con me stessa. Parto dall’assunto che la tizia più difficile da zittire, nella mia testa, sia me stessa. E così…E’ giunta l’innocua newsletter di Austin Kleon con le sue 100 things that made my year (2019). Ed ecco comparire il desiderio di tirare fuori tutto quello che ho accumulato nel 2019. Senza fare attenzione all’importanza o alla sequenza temporale, si parte. Rombo di motori e memoria in azione. Un quanto basta di vanità ed un briciolo di banalità. Se ricordo ancora bene nel 2019: Ho bevuto della retzina e ne ho nostalgia. Era bianca e sapeva di pino. Ce l’ha servita la sosia della protagonista de Il mio grosso grasso matrimonio greco. Cavia ed io abbiamo fatto colazione ammirando i tetti di Rodi. Non …

Scrivere col cibo: italiano o inglese con Giulia Scarpaleggia?

Jul’s Kitchen è … Non vorrei perdermi in troppi complimenti. Dopotutto per #scriverecolcibo ho osato, volta dopo volta. E stavolta ho parlato di lingua – e non di linguaggio – con Giulia Scarpaleggia. Prendi una blogger italiana, una di quelle che ha la cucina toscana nel sangue. Prendi una scrittrice, una di quelle che sa scrivere e parlare in inglese. Lascia riposare un attimo e ti troverai con Giulia Scarpaleggia. Non solo il suo sito parla due lingue, ma anche i suoi libri di cucina sono stati tradotti (e non solo in inglese). Se Regula, alias Miss Foodwise, parlava di come il mercato dell’editoria tenda a voler superare i confini, Giulia conferma che chi scrive (e mangia) possa farlo con due diversi linguaggi e non solo per una questione di mercato. Ma non anticipo troppo. Ciao Giulia…

Scrivere col cibo: Regula Ysewijn e quel libro di cucina in più

Guardiamola dalla parte di chi crea un nuovo libro di cucina: perché scriverne uno nuovo? Perché c’è bisogno di un cookbook in più? Regula Ysewijn, alias Miss Foodwise, dice la sua per #scriverecolcibo. Lunghi capelli rossi, un’anima belga, un cuore inglese, e quello stile che ti trascina con un Pride and Pudding. Anche se lei mi ha toccato il cuore con Belgian Café Culture. Regula Ysewijn è tutto questo oltre che una giudice niente male, tanto da passare da Bake Off Vlaanderen agli  The Great British Cheese Awards come se nulla fosse. Il suo trucco? Oltre l’originalità, non saprei. Cattura con le immagini padroneggiando la luce come se fosse magica. Incanta con gli abiti, non solo di scena. Trattiene con ciò che racconta. Merita per tutto il lavoro di ricerca che i suoi lavori lasciano intuire.

Scrivere col cibo: la lettrice Beth Bonini sfoglia e cucina

Quando a parlare è una lettrice “qualunque”: oggi succede questo per #scriverecolcibo. Beth Bonini l’ho incrociata su Instagram e la sua passione per i libri mi ha convinta a disturbarla con le mie solite domande. Dal Texas con la passione per i libri: in estremissiva sintesi questa è la Beth Bonini che puoi conoscere online. Sebbene su Instagram potresti farti l’idea, giusta anch’essa, che viva in Gran Bretagna. Quello che forse non t’aspetti è che ti faccia scoprire una tastemaker texana del secolo scorso. Il mondo dello #scriverecolcibo comincia così a scoprirsi sorprendente ovunque.

Canaletto 1697-1768 a Roma, a Palazzo Braschi

A Canaletto piaceva un certo caffè, ma di questo saprai solo alla fine della mostra “Canaletto 1697-1768” che ha aperto da pochi giorni a Palazzo Braschi, a Roma. Parto dai dati di fatto per non perdermi nell’entusiasmo che mi ha lasciato la visita guidata con Bożena Anna Kowalczyk. La mostra “Canaletto 1697-1768” intende celebrare il 250° anniversario della morte del Signor Giovanni Antonio Canal, noto come Canaletto. Passeggiando, più o meno estasiati tra le sale del Museo di Roma a due passi da Piazza Navona, si possono incontrare ben 68 tra dipinti e disegni e documenti. Non le ho contate, ma lo dice la brochure.