All posts filed under: Distillati

Cosa fa un Amaro Indigeno?

Che spazio c’è oggigiorno per l’inventiva? Se da un lato abbondano i corsi per la creatività, dall’altro siamo ben ancorati alle tradizioni. Chi e come può sfidare questo status quo? Intanto, mi verso un po’ di Amaro Indigeno. Ed intanto lancio uno sguardo all’etichetta: erbe spontanee di Sicilia. Penso subito al solito liquore tradizionale, con una storia talmente infinita da essere indefinita. Eppure c’è quel non so che…Rileggo l’etichetta: melagrana. Uhm, ma allora non è la solita storia.

E sake è stato

Avvicinarsi a qualcosa di nuovo ha sempre un suo fascino. Lasciarsi trasportare dal carattere esotico del sake è facile. Rimanere un po’ confusa e felice del suo essere norvegese insieme, un po’ destabilizzante. Col mio kuramoto (birraio) di fiducia sono andata alla Brasserie 4:20 . Nano Mondano già presidiava la cassa. Le mie insicurezze si facevano forza leggende le descrizione dei vari sake. Anche perchè i nomi erano, come dire, un po’ complicati. Il primo della lista recitava “Yamahai Genshu Muroka Shiboritate Nama Junmai-shu”, da cui un minimo di preparazione “culturale” era necessaria. Insomma, non tutti i secchioni vengono per nuocere. La prima scelta è stata Yamahai Nigori Nama Junmai-shu per me e Yamahai Genshu Muroka Shiboritate Nama Junmai-shu per me. Arabo? No, giapponese.

Prepararsi al Sake

Se oggi e domani (22 e 23 luglio 2011) alla Brasserie 4:20 c’è il Baird Beer Festival, se Senza Panna ha già descritto il suo assaggio birra Baird, la mia attenzione è tutta al momento sulla parola sake. Sì, perchè oltre alle birre Baird (da scoprire senz’altro) ci sarà anche l’unico sake europeo. Infatti, il Birrificio Nøgne Ø sta tentando l’avventura del sake e io da brava curiosa, sperimentatrice in piccolo, ricercatrice precaria ma molto attiva, non posso che sognarlo e studiarlo in anticipo. Dopotutto secchioni si diventa, non si nasce 🙂

Il fotoracconto del Rasentin

Tempo ero capitata a Vicenza e dintorni grazie ad un invito di StudioCru. E dai Fratelli Brunello imparai cos’è e come si fa il Rasentin. Il Rasentin è un rito post pranzo o meglio post caffè fatto per i soli veri estimatori della grappa.  A Venezia lo devi chiamare però Resentin, ma certo dopo averlo bevuto non si sottillizzerà più si questi aspetti. Non puoi andare in un bar a Vicenza e chiedere seduta stante un Rasentin, prima ti devi sorbire un caffè. Perchè da quello si parte. La preparazione è talmente complessa che solo un fotoracconto può soddisfare tutti i tuoi quesiti 🙂

Grappa Brunello Day #4: la cucina

Ultima puntata del weekend a base di grappa dei Fratelli Brunello. Perchè  oltre ad imparare qualcosa sulla distillazione, a degustare la grappa e a visitare Montegalda, si è pure mangiato. Io mi aspettavo di trovarmi di fronte solo al classico Bacalà alla vicentina, ma poi ho colto domande anche attorno alla sopressa e ho scoperto, pure, un nuovo formaggio. Forse dimentico qualcosa ma ecco la lista delle “scoperte” da condividere.