Bevande, Cocktails

Cocktail: dalla ricetta ad Instagram

Cocktail: come si comporta un narratore quando gli versano del Daiquiri e ha Instagram a portata di mano?

E’ un po’ che su Your Brand Camp rifuggo dalle ricette e mi ritrovo a scrivere di storytelling, che altro non vuol dire che narrare.
Certo, non ogni blogger nasce narratore e non ogni foodblogger trova facilmente la sua metafora perfetta quando scrive della pasta alla Nerano o dei tortellini in brodo. Certo, quanto un presunto narratore si ferma davanti ad un Negroni la tentazione è molta. Dopotutto anche Hemingway scriveva con un po’ di Martini davanti (o era un Daiquiri?).

Non di solo storytelling dell’uovo, la foodblogger campa. Un po’ di Lillet o di Saint Germain qui e là è d’aiuto. Ma come fare diventare il calice il protagonista del racconto?
Ne scrivo, sobria, sull’ultimo post apparso su Your Brand Camp. Sotto il titolo Come fare storytelling dei coktail trovi quelle riflessioni nate leggendo e bevendo.

Cocktail su Instagram

Dato che il racconto sullo scrivere è già bello lungo, qui gioco d’astuzia e ti lascio con alcuni profili Instagram che con il Moscow Mule ci sanno fare. Almeno secondo la mia idea di narrazione che è molto in bilico tra sentimentalismo ed informazione affidabile.

Prendi un po’ @Sashadallasgirl. Le foto beh uguali, stesso stile, eppure questo permette di mettere in risalto il protagonista: il cocktail. E per ogni protagonista c’è una caption che racconta l’istante e svela la ricetta. A volte la prima riga già dà un’idea dell’ingrediente chiave.

Mentre un fotografo come  @ericmedsker segue un approccio diverso. Se cambia lo scopo, cambia lo storytelling. Poche le fotografie con il solo bicchiere. Qua e là mani e gesti compaiono. Sai, è il solito trucco per dare movimento alla statisticità di uno scatto.

Qualcosa di molto simile succede dalle parti di @deathandconyc, un pub newyorkese che cattura istanti attorno ai cocktail. Certo, essendo un bar ha bisogno di far vedere che l’elemento umano (il bevitore) è importante.

Cocktail tra luci e sfondi

Instagram è immagine. La narrazione comincia lì.
La luce e l’ombra creano un’immagine rapidamente e danno anima anche all’alcolico liquido intrappolato nella coppa. Come avrai spesso letto non ha senso seguire i trend senza aggiungerci qualcosa di proprio. Devi arrivare all’istante perfetto. Eccolo:

Lo ha trovato @luxardoofficial. Ombra molta, luce poca, ma dove serve. La mano c’è, il gesto pure. Il protagonista è…A te la scelta. La mia mano si allunga al bicchiere.

Per imparare a variare gli sfondi di un post su Instagram, è utile vedere profili come @artofdrinks, più essenziali nei testi, con fotografie più semplici(stiche), ma con maggiore varietà.

 

Oppure c’è @cocktailcollectiveaus che non disdegna l’approccio flatlay (per imparare di più sul flatlay c’è L’ennesimo post di cucina).

E se lo sfondo giocasse col colore del cocktail?

Ci prova spesso, ultimamente, @elementshrub a sfruttare il richiamo cromatico.

Ti consiglio anche di dare un’occhiata al profilo di @express_and_discard e alla sua evoluzione tra luci, ombre (a tratti estremi) e sfondi. Qui, invece, è ora di concludere, con un pizzico d’atmosfera.

 

E alla fine ci sono i produttori di alcolici, essenziali per l’esistenza dei cocktail. L’esempio dello champagne @veuveclicquot l’ho già tirato in ballo per Porridge vs. Hamburger, qui vado di gin e @hernogin più per il suo ardire di lasciar spazio ai panorami che per altro. Una soluzione alternativa allo style retro che non può mancare.

E ora, buon storytelling a tutti.

Io torno nel mio Today’s Mood grazie a @calvados_coquerel.