Zuppa

Vellutata di cavoli : dal rosso al bianco

vellutata di cavoli

Vellutata di cavoli…Parlo di cavolo e tu vedi i ravanelli?! Dal cavolo rosso a quello bianco passando per le foglie di ravanello. In non completa solitudine nasce la vellutata.

Benventuta Vellutata di cavoli rosso e bianco.

Un cavolo rosso, uno bianco e dei ravanelli: ma che ci faccio?
Il pranzo incombe, in cucina sono sola. Pochi minuti e altrettanti pochi metri quadri in cui sbattere la testa. Possibile che una ragazza (per i 40 mancano ancora dei mesi, quindi…) non abbia nessuno al suo fianco quando serve!

No, non è possibile. Infatti, non lo sono. Rossella (l’altra) mi ricorda di usare le pere :), Barbara di puntare sulla zuppa e non una qualsiasi, Ruth di recuperare la tradizione delle Fiandre col cavolo rosso e non poteva mancare Claudia, l’amica che a Munich mi insegnò la magia che noce moscata, aceto e pepe possono fare.

Io che dalla brovada sono nata, posso farmi fermare da un cavolo rosso, un rimasuglio di cavolo bianco e le bistrattate foglie di ravanello?
Ho tutto! Ho tutto quello che serve: cavoli di tutti i colori, amiche di tutte le fatte, lezioni da tutti gli angoli d’Europa e ho me stessa. E vai, Rossella (io), non sarà neppure un ravanello a fermarti.

Benventuta Vellutata di cavoli rosso e bianco.

Se dalle Fiandre ho presto l’idea di stufare il cavolo con la cipolla, ho voluto fare di testa mia abbandonando la cannella nella dispensa. Ho però giocato col gusto del dolce con la noce moscata, controbilanciandola, come nella zuppa di zucca di Claudia, con l’aceto di mele. Pure i belgi usano l’aceto per i loro cavoli, dopotutto.
La pera, non nashi ma kaiser, è un segno di Rossella alias Vanigliacooking, che è molto apprezzato, scrive, anche dall’autrice di Che zuppa!, Barbara Toselli.
Del ravanello nessuno se è preoccupato, però. Tranquillo, piccolo e bisbetico ortaggio. Le tue foglie mi servono per non dimenticare il senso dell’amaro.

Vellutata di cavoli rosso e bianco

vellutata di cavoli ravanello

1 cucchiao di olio extra vergine d’oliva
50 grammi di cipolla ramata di Montoro
150 grammi di cavolo bianco
120 grammi di cavolo rosso
150 grammi di pera matura (kaiser)
20 grammi di foglie di ravanello
circa 480 grammi di acqua calda
sale
pepe nero macinato sul momento
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaino di noce moscata
1/2 cucchiaino di paprika dolce

Prepariamo gli ingredienti lavando le verdure.
Poi con un robot o a mano tagliare a listarelle la cipolla ramata di Montoro, il cavolo bianco e pure il cavolo rosso.
Spellare la pera e tagliarla a dadini.
Tritare grossolanamente le foglie di ravanello.

Versa in un pentola il cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva.
Accendi il fornello a fiamma medio-bassa.
Aggiunti la cipolla ramata di Montoro e mescola.
Dopo alcuni minuti, unisci pure i cavoli (rosso e bianco) e le foglie di ravanello. Mescola ancora.
Unisci i dadini di pera e mescola.

Fai appassire il tutto a fiamma media mescolando (ancora) di tanto in tanto.
Intanto, scalda l’acqua.
Dopo circa 10 minuti,  versa l’acqua calda.
Ora lascia cuocere per 20-30 minuti.
Dopo 15 minuti regola di sale, pepe nero (mi raccomando, macina sul momento il pepe) e di noce moscata.

E’ quasi fatta.
Togli 3-4 cucchiai di verdure e ponili da parte.
Frulla il resto della zuppa.
Unisci alla vellutata le verdure “salvate” .
Distribuisci la paprika dolce, mescola e fai cuocere ancora qualche minuto.

Servi con dei crostini di pane, come insegna Barbara Toselli in Che zuppa!

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