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Bell Roma: nel quartiere Coppedè con lo chef Gabriele Cordaro

Bell Roma

Bell Roma è appena arrivato nel quartiere Coppedè di Roma con un giovane chef, come Gabriele Cordaro, e un menu variegato che va dalla pizza al cervo marinato al cacao per terminare col Dulcis in Fungo.

Anno nuovo vita nuova e a Roma, nel 2016, significa anche nuove proposte come Bell in via Chiana 80/86, situata tra il quartiere Coppedè e Trieste.
Per chi suona BELL Roma? Un gioco di parole cui un bistrot come Bell fa fatica a sottrarsi.
Bell, infatti, è la campana del 1731 che capeggia, è il caso di dirlo, oltre il bancone dell’angolo cocktail.
Bell, lo so, al tempo stesso sembra un’abbreviazione di BELLissimo. Si sa, la bellezza è negli occhi di chi guarda e nell’abilità di un architetto di curare l’allestimento. Così Bell se è guidato da Giuseppe Palombini ed Emanuela Teotino, è cresciuto anche tramite un progetto dello studio di architettura di Luca Braguglia.

Le molteplici anime di Bell si distribuiscono su due livelli. Entrando si nota subito il forno a e sulla destra il cocktail bar. Poi si snodano i locali luminosi, dai colori quasi primaverili. Lo stile si esprime dal pavimento che sa di mare (o è più anni ’70?) ai bicchieri colorati. Le pareti bianche sembrano fare da eco alla campana storica con la scritta bell ripetuta più e più volte . Non manca neppure un palco, al piano inferiore.

Ma se al Bell vai, lo fai per provare ciò che offre lo chef Gabriele Cordaro, cresciuto tra Gambero Rosso, Acquolina Hostaria, Glass, Osteria Francescana. Non minore è il ruolo dello sous chef, Gabriele Pardini, dal passato più internazionale tra Francia e Londra. E dato che il Bell non si accontenta, c’è anche Donato Belloro, pizzaiolo romano dal sangue campano.

Entrati al Bell, fatte le presentazioni e ora di provarlo!

Cosa si mangia da Bell Roma

Perché si parla delle molteplici anime di Bell?
Il prolungato orario di apertura di Bell Roma, che va dalla 16 alle 24 ogni giorno della settimana, fa sorgere un dubbio: si tratta di un ritrovo per aperitivi, un ristorante per la cena o per un dopocena?

Bell vuole essere tutto questo, come testimonia il menu e la cena di presentazione ad invito da cui nasce questo post.

Bell Roma menu

Campanelle & Starter

Ai primi rintocchi della campana arrivano le campanelle, una sorta di tapas di carne, quinto quarto, pesce o vegetariane.
Mentre gli antipasti veri e propri sono le tartare di ricciola o di manzo, dei krapfen di pizza e l’uovo a 65°C. L’uovo viene servito con crema di stracchino, funghi e pane di segale cotto al vapore. Si è svelato un leggero e piacevole inizio.

Primi e Secondi

Decisamente più sostanzioso il Tagliolino “24”: pasta all’uovo con capesante e senape.
In alternativa c’è il Raviolo di ricotta e limone o la Carbonara che promette di essere da tradizione (ma cosa vuol dire tradizione nel giovane Bell? Da scoprire). Non mancano, non solo il giovedì, gli Gnocchi di patate neri.

Sui secondi l’occhio non può che cadere sul Cervo marinato al cacao. Il purè affumicato accoglie il cervo con le nocciole, i lamponi e demi glace. Decisamente inaspettato come piatto, decisamente apprezzato il risultato compresa la gradevole affumicatura del purè.
Per chi vuole altro c’è, da menu, il Tataki di tonno, il Polpo fritto o la Pluma iberica a bassa temperatura.

Pizze

Bone!
Per farti capire questa reazione. Anche da Bell Roma le chiamano pizze gourmet, anche qui è garantito l’uso del lievito madre, anche qui il forno a legna, con la scusa che questo è attivo dal 1995.
48 ore di lievitazione, oramai non ci stupiamo.
Non mancano neppure le materie prime di buon livello pure sopra l’impasto. Bufala, burrata etc. ed anche curiosamente il gravlax e lo tzatziki. Chorizo c’è con le seppie ed eccolo il Patanegra, per chi vuole o osare o farsi notare.
Insomma, servivano altre pizze a Roma? Se fatte bene, perché no!

Bell e la pasticceria

Non che il menu del Bell sia noioso, ma i dessert sono quelli che mi hanno incuriosito di più fin dal nome. Non ho potuto che rimanere sorpresa quando si è fatto strada il Napoli White. E’ un pre-dessert la sfida del Bell. Unisce stracciatella, panna cotta al basilico e sorbetto di pomodoro. L’ispirazione dello chef Gabriele Cordaro è stata la caprese eppure il colore del Napoli One è il total white. Il sorbetto svela solo in bocca il pomodoro, nessuna punta di rosso agli occhi, dato che è l’acqua di pomodoro ad essere servita.

Bell Roma dessert

Subito dopo arriva il London 5 pm dove lo shortbread alla cannella fa Londra, mentre sono le sfere di tè freddo al limone a far scoccare le 5 del pomeriggio. Mousse al latte per completare un vero tè all’inglese.

Il menu parla anche di Paris, partendo dal macaron, e di Cheesecake sferica.
C’è già una new entry: il Dulcis in Fungo, che si dica parta dal cioccolato e gioca con le sue consistenze affiancandolo al caffè, ai frutti rossi e, come il nome allude, al gelato al tartufo. E’ una novità da provare, anche per me.

Cosa di beve da Bell Roma

Cocktail bar o ristorante con una lista vini che merita di essere vista?

Cocktail

Lo dico senza timore, ho cominciato a conoscerlo dai cocktail questo Bell.
Senza neanche aspettare il tintinnio delle “campanelle”, attirata dal sake, ho chiesto un Bushido Twist. Nel frattempo ho addocchiato un Purple Lotus con lo sciroppo di lychee.
La reazione a questo slancio iniziale è stata un po’ di perplessità verso il delicato Bushido Twist che sapeva svelare solo il lato affumicato ed una spiccata debolezza verso il ruffiano Purple Lotus. Un cocktail che sa svelare il proprio lato alcolico, mischiandolo ad un’infinita dolcezza, fa centro: è un’innegabile legge umana.
Eppure un cocktail è anche altro.
Per sfidare il Bell Roma su questo fronte, ho chiesto un classico che più classico non si può: un Manhattan. Con maraschino o arancia, il Manhattan ha saputo elargire promesse credibili sull’anima cocktail del Bell.

Bell Roma cocktail

 

Non illuderti non mi sono fermata qui. Per concludere la serata una Pimm’s Cup preparata da una barladies inglese era irrinunciabile. Come dire, la cieligina sulla torta, pardon il cetriolo sul Pimm’s.

Ed i vini?

La lista è in evoluzione. Durante la cena sono stati serviti il Franciacorta Satèn Brut Luigi Curbastro,  l’Indolente Bianco 2014 della Tenuta Asinara, il Bolonero 2012, Maeli 2014 Moscato Giallo (bel richiamo all’esperienza dei Colli Euganei).
Promettente con promesse da verificare, insomma, sul fronte vini.

Quanto costa?

Non proprio a margine, in realtà, è la questione prezzi.
I clienti del locale che fu, tal  Le Finestre, già si sono fatti sentire su TripAdvisor. Abitudini a parte, se il menu cambia, i prezzi seguono la qualità.

Bell va dai € 22 del Cervo Marinato al cacao ai € 10 dell’Uovo a 65°C.
Le pizze non sono da asporto, la loro qualità è alta, da cui i prezzi vanno da € 12 ai €16.
I dessert arrivano, da menu, ad un massimo di € 9, mentre i cocktail partono da questo importo.

Note a margine

Bell è nuovo, lo chef è giovane e c’è una costante voglia di evolvere, quindi, attenditi fuori menu. Il Dulcis in Fungo ne è, già stato, un primo esempio.
Finora ho usato al minimo termini come ristorante o bistrot. Il Bell si presenta come bistrot, ma servirebbe un trattato per ben capire quando usare questo termine.
Andando su note più leggere, non posso che bisbigliarti che, al piano inferiore, troverai dei bagni originali (guarda le porte e capirai) e attenti alle esigenze di tutti (hai già letto online che ci sono le calze di riserva? o i profumi?).

Bell Roma pavimento

Informazioni

Bell
Via Chiana 80/86
Telefono: 068551076
Orario di apertura: tutti i giorni 16:00-24:00

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