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Flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine

Flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine: tutto in una cocotte.

Metti assieme quello di più caro ed avrai qualcosa di speciale. Questo, in estrema sintesi, il segreto del flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine.
La primavera inoltrata è la stagione giusta per unire ingredienti come le patate novelle, la cipolla ramata di Montoro ed il formaggio svizzero Tete de Moine.
Il sapore quasi altolocato, seppur non timido, del Tete de Moine, si accompagna alla semplice cipolla di Montoro in una cocotte per il pranzo del sabato (e non solo).

Della cipolla ramata di Montoro te ne ho parlato ampliamente nel post su Il mondo della cipolla ramata di Montoro. Non è una ossessione, ma una passione questa cipolla irpina.
Mentre il Tete de Moine è un recente inquilino della nostra cucina, mia e della Cavia. E’ anche conosciuto come fromage de Bellelay.  Tete de Moine letteralmente vuol dire testa di monaco. E’ un formaggio di latte vaccino a pasta semidura e non si taglia: si raschia a rondelle o con la lama di un coltello che viene fatta passare perpendicolarmente sulla sua superficie oppure con la girolle.

Le reazioni che il flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine genera sono del tipo: “Da dove viene il dolce che sento?“. Dal Tete de Moine, quel formaggio svizzero  della Giura bernese.
Quando l’ultima forchetta sarà storia, potresti sentirti dire: “Un piatto quasi francese, complimenti“.
Però, il vero complimento che merita il flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine, che pochi osano fare, è la sua capacità di riunione tradizioni diverse, irpina e svizzera, senza farle sentire lontane da loro.

Poi, per inciso, il suo gusto articolato per strati svolge un ruolo.
La presenza del Tete de Moine che appare subito, la cipolla di Montoro che permane e la semplicità dell’ultimo strato in fondo, a base di sole patate e qualche timida fetta di cipolla, tengono sempre allerta il commensale distratto.

Flan di cipolla di Montoro e Tete de Moine

flan di cipolla di Montoro_completo

Ingredienti per 2 cocotte da 10 cm di diametro

240 grammi di patate novelle
100 grammi di cipolla ramata di Montoro tagliata a fettine sottili
3 uova
4 cucchiai di kefir (o yogurt)
30 grammi di Tete di Moine (circa 4 rondelle)
prezzemolo
olio extra vergine d’oliva (circa 3 cucchiai)
sale
pepe nero macinato sul momento

Pronti con le cocotte?
Spennella le cocotte con poco olio extra vergine d’oliva.

Preriscalda il forno a 190°C.

Cuoci le patate novelle (pulite, ma non sbucciate) in acqua bollente poco salata per 8-10 minuti.
Scolale e tagliale a fettine di circa 1 cm di spessore.

Tagliata la cipolla ramata di Montoro a fettine sottile, salta le fettine in una padella con 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva per circa 5 minuti.

In una ciotola sbatti con una forchetta le 3 uova, il kefir e il pepe nero macinato sul momento.

Ci siamo quasi.

Riempi le cocotte facendo strati alternati di fettine di patate e cipolla ramata. Per il formaggio, io preferisco lasciarlo per gli strati superiori.

Da ultimo versa, pian piano, il composto a base di uova. Deve distribuirsi spontaneamente tra gli strati.
Le dosi che ti riporto sono abbondanti, quindi, preparati che parte del contenuto delle cocotte potrebbe trabordare durante la cottura.

Decora con il prezzemolo tritato.

Cuoci a 190°C per 30-35 minuti.
Mi raccomando, fai raffreddare 10 minuti circa fuori dal forno per non ustionare la lingua dei commensali. Meglio tenerseli buoni per qualche complimento 🙂


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