Viaggi

Andare a Lisbona perché…

Ci sono almeno 10 motivi per andare a Lisbona. L’ho scoperto durante quattro giorni in dolce e gustosa compagnia.

Prova a dire Lisbona e vedrai cosa succede.
Nei giorni che precedevano la mia (anzi nostra) partenza le risposte erano sempre “Stupenda. Vorrei tornarci” oppure “Beata te. Voglio tanto andarci anch’io“. Sembrava proprio che Lisbona fosse una tappa irrinunciabile della vita di ogni viaggiatore. E questo mi dava una certa ansia. Non volevo crearmi aspettative eccessive. Invece…invece ora mi unisco al coro dei “Stupenda. Vorrei tornarci“. Perché? Per 10 motivi.

Cosa ho trovato a Lisbona? Perché andare a Lisbona?
Comincio con un post serio a raccontare la capitale portoghese. Gli indirizzi li svelerò prossimamente, per ora solo qualche assaggio qui e su Zomato (il mio quaderno degli appunti in fatto di locali).

Andare a Lisbona perché …

La luce di Lisbona

Accecante, immensa, avvolgente.
La prima tappa è la Praça do Comércio. Lì i tuoi occhi si sentiranno abbagliati…non è l’Oceano, è il Tejo. E’ lui che ti riverbera il sole.
E’ lei, la luce di Lisbona, a convincerti che è bello camminare lungo il Tejo o fino in cima al Barrio Alto. E’ talmente camaleontica, che fa disdegnare persino il tram.
Imperdibile una sosta sonnolenta, alcolica e pacifica sulle sdraio di Cais La Favorita o una limonata del Banana Cafè Lisboa in riva al Tejo.
Come se quella luce che muove Pessoa nel dire: “Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso.”  

I miradouros

Imperdibili, molti, poetici.
Il più elevato sembra essere il Nossa Senhora do Monte. Di fronte c’è il miradouro di São Pedro de Alcântara. Il più conosciuto è Das Portas do Sol (rovinato solo in certe ore dalle navi da crociera attraccate lungo il Tejo). Ognuno ha una sua anima ed un suo suonatore di strada e forse uno stralcio di Pessoa.

andare a Lisbona_miradouro

La ginjinha

Oramai per noi vale una regola: ad ogni viaggio, la sua bevanda. E Lisbona è ginjina: un liquore a base di ciliegie di cui ti racconterò molto altro presto. Prestissimo.
Intanto, un indirizzo su tutti: A Ginjinha in Largo São Domingos 8.

La modernità

Forse se pensi a Lisbona, subito ti appaiono davanti le maioliche, che probabilmente chiamerai azulejo. Ma Lisbona non è una città stantia, ferma ed ossessionata dal passato. Lisbona è attiva, ha avuto il suo Expo nel 1998 e  ne ha fatto tesoro. L’ho scoperto uscendo dalla fermata Oriente della metro. Il Parque das Nações ha lasciato un segno, non solo a Lisbona, ma in me turista.

andare a Lisbona_modernita

L’Oceanario

Lo aggiungo come tappa importante. Pinguini, squali, pesci luna, i dragoni di mare, le meduse… è una scoperta della grazia che anima il mondo acqueo. All’Oceanario ci si sente bambini, pronti a prendere il braccio le lontre o ad abbracciare una stella marina.
Non ho resistito. Mentre lo visitavo ho scritto a mia sorella e le ho imposto di portarci il mio nipotino, non appena sarà nato 🙂

andare a Lisbona_oceanario

La street art

Aggiungo anche questa, perché oramai è una forma d’arte che aiuta in periodi di viaggi low cost e di un’arte più a portata di mano. Il Fado Vadio lungo la Escadinhas de São Cristóvão allieva la fatica degli scalini e rinfranca gli occhi. Ma a Lisbona c’è anche un intero chilometro di street art.

Andare a lisbona_street art

Il ritmo

All’inizio paiono lenti, poi ti unisci a loro. Lisbona ed i suoi abitanti pesano il tempo, come se lo stress fosse un inutile di più. Cammina con Lisbona.
Trova la poesia del Fado. Non serve fermarsi nei locali, turistici e non, dedicati al Fado. C’è nell’aria. Non chiamarla indolenza, né melanconia: è Lisbona.
Ogni cosa a suo tempo ha il suo tempo: lo dice Pessoa. Lo impari a Lisbona.

Le pastelerie

Scontato ma doveroso andarci. Loro sono per molti il motivo principale per andare a Lisbona.
I pastéis de Belém o pastel de Nata meritano l’assaggio. Noi abbiamo addirittura pasteggiato con otto pasteis in due da Pastéis de Belém. Ma si ricorda, al popolo dei golosi, che a Lisbona c’è anche la Confeteria National e A Padaria Portoguesa, nonché un altro indirizzo. Un confronto ragionato ed oggettivo dell’offerta delle pastelerie seguirà a breve.

andare a Lisbona_pasteis

I tram

Sì e no. Tanto esaltato il tram 28. Andare a Lisbona è anche questo.
La fortuna ha voluto che ci fosse una protesta il primo giorno e allora abbiamo imparato che camminare per Lisbona è altrettando commovente. Si scopre il ritmo di cui sopra e si impara che non c’è salita che la calma non aiuti a scalare.
Essenziale, invece, il tram 15 per Belém, sempre che non si voglia pedalare fino alla torre.

Le anime di Lisbona

7 colli, un innato understatement, una spontanea semplicità garbata.
Non so mettere un confine alle diverse anime di Lisbona. I barrios sono quartieri, i quartieri sono paesi, un po’ come in quell’altra capitale con 7 colli, di cui ora non ricordo il nome 🙂
C’è il Fado, come a Roma ci sono gli stornelli. C’è il popolo del tram, spesso anziano, che accompagna le orde di turisti, che meno male non sono pellegrini come a Roma.

Andare a Lisbona_stile

Se per Pessoa “La modernità è: l’evoluzione degli specchi; i guardaroba“, così a Lisbona ti capita di scorgere un signore vestito di tutto punto, che con la sua decisa e calma camminata emana la classe che regge alla sua età. Solo a Lisbona, però, le scarpe Hogan latitano. Sembra quasi che i guardaroba reagiscano col ritmo della città alla moda.
C’è poi lo straniero con i suoi punti di ritrovo. C’è il popolo della notte ed il popolo dei viottoli.
Poi Lisbona, un paio di passi oltre, ti sorprende di nuovo.