Francia, Viaggi

Cos’ha di speciale Jobourg?

Jobourg nel Cotentin in Normandia E’ passato un anno. Ma non mi molla. Ciò che ho visto, provato e bevuto a Jobourg non mi abbandona.

 

Cos’ha di speciale Jobourg?

Lontano ed isolato, quieto se non tempestoso, silenzioso e ricco di vita. Turisticamente conosciuto per le scogliere più altre d’Europa. 128 metri a Le Nez de Jobourg, il naso di Jobourg.

128 metri e non meno di 2 miliardi di anni di vita hanno queste rocce. Non so neppure se abbia altrettanti abitanti. Il Cotentin, in Normandia, è talmente fatto di piccoli vilaggi che non saprei se le poche case di Jobourg rannicchiate sulla via principale e disperse verso Le Nez accolgano tante anime ( mi riferisco a 128 ovviamente).

Arrivando da sud lanci sospettoso un’occhiata al centro di trattamento materiali nucleari Areva, lasciato della centrale nucleare di Flamanville. Ma te ne dimentichi subito.
Lungo il sentier des douaniers (sentiero dei doganieri, sulle mappe GR223), anche se non percorri tutti i suoi 80 km, approdi nel tempo di Jobourg.

Un tempo fatto di vento costante se non sferzante, di qualche giornata di nebbia che rende piacevolmente spettrale Notre-Dame de Jobourg, la chiesa. Un tempo fatto di attese: l’attesa di un Kir Normand o una Leffe all’Auberge Des Grottes o l’attesa per l’apertura de La Bruyère.
Un tempo anche fatto di adattamenti poetici, tanto che i doganieri del sentiero erano in realtà contrabbandieri di tabacco, forse solo inseguiti dai primi.

Un anno fa, per quattro giorni ospitati della Chambres d’hôtes Thomas a Nacqueville-Urville, siamo andati, letteralmente attratti a Jobourg, tre volte.
Prima Le Nez, poi ancora Le Nez, poi La Bruyere e poi ancora La Bruyere.
Ci fu tempo anche per le crepe ed il boule de cidre alla Crêperie La Gravelette.

L’Auberge Des Grottes, prende il nome dalle grotte visitabili liberamente. Ma ancora più liberamente è un posto ottimo per ordinare qualcosa da bere o mangiare e lasciare al panorama fare il suo lavoro. . L’ammirerai, imbambolato l’ammirerai quel panorama. Dal cielo, al mare, alla brughiera. Noi lo abbiamo fatto nostro tesoro nonché capriccio di futuri ritorni.
Lo scorgerai l’Auberge dal parcheggio tra i campi o dal Nez, come nella fotografia di apertura del post. Quegli sguardi non ti abbandoneranno.

La Bruyère è quel gioiellino nella brugheria. Menù semplicemente ottimo, adatto a molte tasche. Accoglienza calorosa senza essere invadente. Servizio ad opera direttamente dei proprietari e fatto con modestia, pacatezza, delicatezza. Ambiente elegante pur avendo tocchi d’elegante rustico. Cibo superbo, di stagione e che varia nei giorni. La mia memoria trattiene ancora il visibilio di fronte alla bontà del burro. E sopratutto ristorante con un’affezionata clientela locale…oltre a noi, affezionati, con ritorno, in tre giorni.

jobourg_la bruyere

La Crêperie La Gravelette poteva apparire banale, così posta lungo la strada per il Nez de Jobourg. Si è rivelato ottima. Con la boule de cidre, poi, ha saputo insegnarci qualcosa.

Non poteva mancare un occasionale tramonto con i piedi che a caso scoprivano qualche camminamento tra mucche e cielo limpido.

jobourg mucca

Irrunciabile anche il quesito: “Quella sarà l’isola di Alderney o già l’Inghilterra?”. Se il calice non fosse già arrivato avremmo capito subito che era Alderne, ma…ma..sognavamo da turisti di avere il mondo in mano.

A Jobourg sempre e per sempre.

Per un racconto più completo sul Cotentin, anche oltre Jobourg, c’è un’ottimo post de I viaggi di Raffaella.