Torte

Torta francese con pesche

Il caldo non ferma chi ha fame, ora e sempre.
In un’epoca non lontana, c’erano mogliettine che il sabato mattina non vedevano  l’ora di cucinare. Si dice fossero cosa rara, forse neanche cercata a dovere, ma esistevano.
Risulta confermata anche la presenza di maritini che non resistevano agli eventi sportivi in televisione. Si dice siano stati comune, forse fin troppo, ma esistevanno pure loro.
L’evoluzione della specie portò le mogliettine a correre dalla cucina al salotto per vedere qualche tuffo dalla piattaforma ai Mondiali di Barcellona. Dopo aver ammirato però le acrobazie (ed i muscoli degli atleti) tornavano in cucina a fare il loro dovere.
Questo fenomeno sociale non ha ancora un nome.

Un nome però esiste per il frutto delle fatiche delle mogliettine dell’epoca: torta francese con pesche.
Questo termine, altamente scientifico, deriva dal fatto che tali mogliettine compravano spesso riviste di cucina straniere. Ad una di esse successe un giorno di prendere il numero di Saveurs di Maggio 2013 e di rimanire abbagliata dalla Tarte aux nectarines et à l’hysope.
L’evoluzione della specie ha concesso alle mogliettine di sostituire l’issopo con  i semi di papavero, che all’epoca abbondavano nelle loro cucine, nonchè di semplificare la tarte ricorrendo all’uso di un solo uovo intero invece del tuorlo e dell’acqua consigliati.

Dai reperti archeologici ritrovati si deduce che la torta piacque per la sua leggerezza, semplicità e celerità nel farsi. Per una volta uomini e donne si convinsero che, anche nei giorni più caldi dell’anno, con una fetta di torta francese in mano la sfida uomo-natura possa essere affrontata meglio.

Nell’unico reperto scritto, Matrimonium gulosus, risulta la seguente ricetta per la:

Torta francese con pesche

torta francese pesche dettaglio rdb

130 gr farina tipo 00
35 gr zucchero di canna
65 gr burro freddo
1 uovo biologico di medie dimensioni

1 pescha giallona
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchaio di semi di papavero

Si comincia col fare l’impasto.
In una ciotola ho mescolato la farina con lo zucchero di canna, ho poi aggiunto il burro tagliato a dadini e l’uovo.
Ho lavorato l’impasto il più rapidamente possibile.
In pochi minuti si forma tra le mani un impasto omogeneo e morbido.
Non resta che avvolgerlo con la pellicola alimentare e farlo riposare almeno un’ora in frigorifero.

Dopo un’oretta si può cominciare a pulire la pesca giallona. La mia era talmente grande che è bastata una sola pesca.
Una volta lavata l’ho tagliata a fettine sottili.

Ho preriscaldato il forno a 180°C.

torta francese pesche alto rdb

Nel frattempo ho steso della carta forno sul tavolo di lavoro della cucina.
L’ho spolverizzata con della farina  e ho steso l’impasto con un mattarello già infarinato.
Per stendere bene l’impasto, l’ho girato un paio di volte. Lo spessore finale è di circa 0.5 cm.
Poi ho distribuito sopra l’impasto un cucchiaio di zucchero di canna.
Sopra lo zucchero ho distribuito le fette sottili della pesca.
Prima di infornare ho distribuito altro zucchero di canna ed i semi di papavero.

Messa la torta sopra la teglia, l’ho cotta in forno caldo a 180°C per 30 min.