Eventi, Friuli

Istanti di celebrità e ricette di passaggio

Sono stati giorni oltre che di gran caldo, anche di scottanti sorprese.
Andare per ordine mi è difficile. Altro che una selva oscura. Col sole che scoppia fuori dalla finestra, col caldo che avanza appena vede il tuo nasino fuori la porta, no, non sono proprio giornate da selva oscura.
Ma mi sono ritrovata avvinghiata ad una piccola serie di istanti di celebrità, che veramente mi sono imbarazzata. Andar per ordine servirebbe, ma come non arrossire.

Prima furono le Tavole Romane a parlare della top 10 dei foodblogger della capitale.  E tra nomi che ammiro, care persone, ecco che compare Ma che ti sei mangiato. Ma che ti dico? Grazie. Entrare in una top ten, mi ha fatto sentire molto bene. Mi sono sentita una diva degli anni Ottanta. Per me top ten vuol dire quello 🙂 E’ già tanto che non mi sia messa a cantare

Like a foodblogger
Cooking for the very first time …

Riacquistato l’equilibrio mentale pochi giorno dopo arrivò un messaggio su Facebook da Fabia P. con Complimenti!
Per cosa?
Per l’articolo del Messaggero Veneto.
Corro sulla pagina del quotidiano del Friuli Venezia Giulia. Leggo, ma leggo di Elena Roppa.
Faccio presente dell’errore.
Ma niente, ancora complimenti.
Finché Maria Cristina mi manda una email con un prezioso allegato.
Apro, ancora l’articolo su Elena Roppa già Cheese Angels per Ma che ti sei mangiato. Vedo meglio. In alto a destra.
Diamine parlano di Ma che ti sei mangiato.

Leggo. “… In Friuli, a fare scuola è stata Rossella …”
Io? Figlia di due insegnanti? Faccio scuola?
Diamine! E’ una responsabilità.
“…Un foodblog che è diventato un caso nazionale tanto che Rossella è stata contattata dalla Barilla per curare il sito dedicato al pane Mulino Bianco…”
Un caso nazionale? E io che credevo di divertirmi a fare e scrivere di pane a manetta.

Ora dovrei farti uno di quei discorsi seri. Sembra. Della serie seguire le proprie passione porta…
Non saprei dirti però  se seguire le proprie passioni premia.
Posso dirti che tra una top ten e l’emozionante apparizione sul Messaggero Veneto ho atteso con ansia l’uscita anche dell’intervista di I Love Beer. Perché a seguire le proprie passioni c’è di certo che alla domanda “Puoi raccontarci un aneddoto divertente legato alla birra?” nasca spontaneo raccontare la propria proposta di matrimonio.

E nel mentre mi giunge pure il link di un’altra intervista che nasce dalla Vercelli Rice Experience. Ad intervistarmi Sarah Scaparone su Kite InNepal. Si parla di Strudel salato di riso rosso e verdure e di età 🙂

Ma torniamo al nostro discorso serio.
A seguire le proprie passioni c’è di certo che vorresti gridare al mondo intero che è uscita una ricetta di cui sei orgogliosa.
Per me le fragole sono rosse, allegre, sbarazzine e sono diventare un momento di felicità che ricordo dal mio compleanno di 5 anni. Mentre a 37 sono stata capace di trasformarle in Pan Treccia con fragole e yogurt. Ma la vera particolarità che vorrei tramandare a qualche lettore è il passaggio in forno delle fragole, trucchetto imparato da 101cookbooks.

E non meno gioia ho provato nel leggere chi mi ha raccontato , Teresa A., dei pani della sua famiglia, come risposta ad un post sui pani della Calabria. Grazie, grazie, i commenti salvano l’umore e la stima di noi blogger.

Anche se scoprire che la birra può aiutare anche nell’orto assieme a Lisa Casali, non è proprio cosa da scordare rapidamente. Così come condividere per email e poi su Honest Cooking una ricetta di peperoni e lenticchie rosse, per quella birra serale che ridona la serenità rubata dallo stress, è un piccolo tesoretto che non so proprio tener tutto per me.

Poi, vedere anche questo mese delle mie parole, ovviamente accompagnate da ingrediente, pubblicate su carta è un’altra emozione ancora. Infatti, Q.B. QuantoBasta FVG di giugno 2013 mi sono lanciata sui biscotti al tè matcha e con lo stesso impasto su una ricetta di recupero altrettanto dolce.

Insomma, non ho molti modi di farmi viva se non nel web.
Ammetto che di persona non mi spreco in parole.
Non esistono molte parole per dire grazie. Una sola. Grazie, per aver letto questo post.
Spero che un giorno o l’altro potrai dirmi che seguire le proprie passioni fa bene a chi scrive, mangia e a chi legge. Ed io non arrossirò troppo 🙂