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Cake è ….

Premetto, oggi vado per le lunghe. Però forse val la pena leggere tutto.

Sono giorni in cui incontro gente speciale se non per caso quanto meno per coincidenza.
Esco d’ufficio e cerco il senso della giornata non solo nel rinfrancante ritorno in casa, ma anche in qualcosa di creativo. Così arrivano quelle scoperte che sembrano dirti che il tempo non ha mai fine e che il suo fluire è capace di svelare piccoli segreti sottraendoli all’oblio.

Così lunedì sono uscita di casa col mio guidatore di motorino preferito per assistere alla presentazione di Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente direzione Doozo.
Non sapevo esattamente che cosa fosse Cake a parte un libro non proprio di cucina, ma comunque sulla cucina araba.

Arrivo e mi ritrovo in mezzo ad un mare di facce nuove e comincio a sfogliare una bella storia:

C’era una volta,
una romana a Londra.
Manuela de Leonardis un anno fa in Kensington High Street trovò in un charity shop un quaderno rilegato.
Fogli a quadretti ingialliti si susseguivano. Uno dietro l’altro le hanno concesso un’occhiata.
La scrittura a mano animava la carta. Raccoglieva ricette. A volte in francese, altre in arabo.
Gateau chocolat Rose, Biscuit Ely, Croissant, Biscuit Linda, Sfouf Souad, Tarte Laurice, Kataif Souad, Gateau Tania, Tarte Hélène, Petits-fours Mary Karkalla.
Oltre sessanta ricette. Tutte di dolci. Molti nomi femminili nei titoli.
Manuela decise di prenderlo quel quaderno senza negoziare sulle 50  pence.

Oggi quel quaderno è diventato Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente.
In un anno un’idea da bozzolo di creatività è diventata un oggetto concreto.
Un art & food book di 144 pagine che tramanda queste ricette degli anni ’60 o ’70 presumibilmente di una donna libanese.

 

Le ricette sono state tradotte da  Ihab Husni Mohammad Hashem (dall’arabo all’italiano), Licena Lazzara (dal francese all’italiano) e da Jack Sal (dall’italiano all’inglese).
La grafica, molto accativante, è stata curata da Marimo – brandlife designers.
Mentre l’interpretazione artista è opera rispettivamente di Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro, Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo, MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Şükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N, Anton Roca, Jack Sal, Larissa Sansour.
Il progetto è stato promosso da M.Th.I. Music Theatre International e sostenuto da sponsor come LuBo Fund e Piece of Cake Inc, entrambi di Atlanta, Panella – L’Arte del Pane (Roma) e Cantine Menhir – Minervino (Lecce).

Il ricavato della vendita del libro (al netto delle spese di distribuzione/promozione) va a Bait al Karama, Casa della Dignità, una cooperativa di donne, diretta da Fatima Khaddoumi e dalle italiane Cristiana Bottigella e Beatrice Catanzaro. Si tratta della prima scuola internazionale di cucina palestinese e del primo Convivio Slow Food in Palestina. Il suo obiettivo è di creare posti di lavoro per le donne che vivono nella Città Vecchia di Nablus.

Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente lo puoi ordinare online su Postcart e presto (dita incrociate) invaderà le librerie. Il costo è di €20 per la versione normale, mentre la versione deluxe raggiunge i €40.

 

Ora però è tempo di parlarti di Cake è ….
Timidamente lunedì mi sono avvicinata a Manuela con la mia copia di Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente. Ero alla ricerca di una dedica.
Le ho chiesto di farmela sulla fotografia del quaderno che lei ha recuperato un anno fa a Londra. La prima foto col quaderno aperto, quella dove compare Cake…Cake quella ricetta appuntata con uno spillo sulla copertina.
Manuela, senza conoscermi, ha scritto Cake è amore.
Amore che ha contaggiato tutti. Pensa, Manuela e tutti gli artisti ed increbili persone che hanno dato vita a Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente lo hanno fatto gratuitamente. E’ un vero progetto no profit.

Per me invece Cake è un grande gesto, piccolo, leggero, semplice, ma capace di continuare a dare vita alla vita di quella donna libanese che chissà forse un giorno sapremo chi è. Per ora è una donna che grazie a Manuela continua a vivere e a tramandare la dolcezza della vita. Quindi per me Cake è … memoria.

Il giorno dopo ho preso il coraggio a quattro mani, lo stesso che ho oggi pigiando sui tasti del computer, e le ho scritto. Le ho esposto la mia idea. Ed eccoci qua.

Cake è … è un contest. E’ un invito a fare la tua Cake, quella che per Manuela è amore e per me è memoria.


Lo scopo immediato è di far conoscere Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente invitandoti a provare a fare la Cake, quella trascritta su un foglio di carta spillato sul quaderno che Manuela trovò a Londra.
Idealmente questo vuole essere un contest senza scadenza. L’invito è a farla però entro il 15 settembre 2013, sennò senza scadenza né io né facciamo qualcosa :).

Per invogliarti ancora di più a fare la tua Cake entro il 15 settembre 2013 qbquantobasta , mensile del Friuli Venezia Giulia, metterà in palio 3 abbonamenti. Le modalità di assegnazione del premio verranno a breve rese pubbliche nei dettagli.

Tu intanto pensa alla tua Cake. Per ora ci vuole lei. Poche sono le richieste per il contest:

  1. Prova a fare la Cake rispettando le dosi. Ovviamente puoi personalizzarla. Insomma, fai la tua Cake ispirandoti a quella che da Kensington High Street ha raggiunto Roma.
  2. Riporta la tua Cake nel tuo blog spiegando anche cos’è per te Cake. Cake è … ?
  3. Menziona nel tuo post Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente completo di link alla pagina di Postcart così da permettere ai più curiosi di procurarsi il libro. Dopotutto il ricavato a Bait al Karama.
  4. Se vuoi che il tuo post su Cake è … sia menzionato nella raccolta dei contributi ricevuta, commenta a questo post, inserendo il link al tuo post o scrivendomi a rori[.]rori[@]libero[.]it.

Ed ora tutti a fare la Cake:

6 uova
300 gr. di burro
400 gr. di zucchero
400 gr. di farina
2 cucchiai di lievito in polvere
2 tazze di uva passa + frutta secca

Siamo pronti a fare la Cake?
La nostra prima testimonial di Cake è…è  Reiko Hiramatsu.

 

PS. Le immagini si riferiscono in ordine di apparizione:

Una delle opere che appaiono dentro Cake. Di Maïmouna Patrizia Guerresi, La via del Latte 2000-1
Manuela vista dall’artista Yooah Park a Venezia nel 2009
La ricetta della Cake
Reiko Hiramatsu con Cake (foto Antonio Marcianò)