Legumi, Pane e lievitati

Le prime fave fresche

Sarò ripetitiva, forse pure esagero.
Ma la luce d’aprile, un sana passeggiata senza fretta e senza ma in giro per le strade romane, due passi pure a Campo dei Fiori. Una spesa rapida, una di quelle senza fronzoli e senza lista di ingredienti al seguito.

Le ho viste e le ho raccolte.
Erano delle fave in vendita al mercato. Le prime che ho annusato quest’anno.
Due e più manciate dentro il sacchetto di carta ed ero felice.

Tutto questo l’ho trovo romantico, ripetutivamente irresistibile.
Un’energia sorniona viene risvegliata. Non c’è null’altro che fare. Soccombere ad essere è il mio destino.

Già mi vedevo nella mia striminzita cucina.
Quella cucina che ha due gioielli, ossia due finestre. La luce si poggia su di esse e scatta l’incantesimo.
Avevo voglia di quella magia.

Cipollotto, fave e sedano. Quelli li portavo io nella sporta.
Farro, riso rosso e piselli secchi. Quelli mi aspettavano fiduciosi in cucina. Custoditi dentro i barattoli di vetro attendevano di essere chiamati a raccolta.

Un sabato come tanti, un pranzo come pochi.
Sarò ripetitiva, forse pure esagero.

Il profumo delle fave fresche, il sole, la rilassata noia.
Talismani o intrugli di cui arricchirmi. Ho bisogno solo di questo.
Di primavera o d’inverno, poco mi può dare serenità.
Due gesti e ne viene fuori pure un pranzo.

Tutto dal mercato. Una bancarella sul finire di Campo dei Fiori.
S’affolla pure di me. Si svuota anche grazie a me. Donna di mercato sono.
Serena, romantica ed illuminata 🙂 E tu?
Ti metti alla ricerca del poco che ti da serenità? Che cos’è per te?

Insalata di riso rosso e farro

70 gr riso rosso
130 gr farro del Pungolo
una manciata di piselli secchi

2 fette tagliate a dadini di finocchio
cipollotto
scaglie di sedano
una manciata di fave fresche
alcune foglie di santoreggia

3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto di umeboshi (o aceto di vino)
un pizzico di sale
pepe macinato sul momento

Per forza di cose bisogna cominciare dal mettere il farro, il riso rosso ed i piselli secchi in acqua fredda. Si accende poi il fuoco e si fa cuocere per circa 40 minuti.
Si possono scolare quando risulteranno cotti, anche se non “sfatti”. L’obiettivo è fare un’insalata fredda primaverile.

Intanto, tagliare prima a fette e poi a dadini il finocchi. Tagliare anche a dadini il sedano e a rondelle il cipollotto.
Sgusciare la fave fresche e rubare alcune foglie di santoreggia alla piantina sul davanzale.

Versare 2-3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva in un’ampia ciotola.
Aggiungere anche l’aceto di umeboshi (o aceto di vino rosso).
Unirci le verdure, salare, pepare e mescolare. What else?

Scolato il farro, il riso e i piselli secchi, porli in acqua fredda per alcuni minuti.
Scolarli ancora ben bene da tutta l’acqua ed aggiungerli agli altri ingredienti.
Mescolare e servire subito o entro un paio d’ore.

Quest’insalata è apprezzata anche da un corridore del sabato mattino. Tornato da Villa Pamphili l’ha divorata e sembra anche con piacere. Almeno così riportano le cronache.