Antipasti, Polenta, Vino

Malterreno e street food

E se poi questo street food si fa polenta?

Dai Colli Euganei mi arrivò tal Malterreno. Lessi che si otteneva da vigne di Tocai e Garganega.
Il produttore era Quota101 ed il mio compito ricercare uno street food che sapesse accompagnarsi a tal vino bianco.

I terreni di partenza, argillosi, mediamente calcarei, non lontani dalle mie lande d’origine forse ebbero un ruolo nella mia scelta. Io di fatto ero spaventata dalla parola street food.
Anche perchè nella mia testolina non emergeva alcun ricordo di street food a meno che in questa categoria non facessivo ricadere i panini o il cibo da sagra. E alle sagre di paese lassù a nord est, non manca mai la polenta.

Mi vedo già qualcuno della  mia famiglia sogghignare a leggere “polenta”. La adoro, tanto che ne ho fatto un inno in un passato post. Persino l’ultima volta che sono passata lassù a nord est, ho chiesto alla mamma di prepararmi della polenta.
Stavolta perché non è stato solo il cuore goloso a guidarmi. Mi è tornata la memoria, infatti. In questo blog ho parlato più volte di un tale Gianni Cosetti. Ne ho parlato dopo aver letto un bellissimo libro su di lui. Ed in quel libro si parlava di una sorta di street food a base di polenta. Gianni Cosetti, prima di lanciarsi nell’avventura del Ristorante Roma, conquistò i vancazieri locali e stranieri a Grado con una sorta di panino a base di polenta.
Così nasce questa mia molto più umile rivistazione della polenta. Io la polenta l’ho arricchita per l’occasione col Pestat Salsarossa e qualche fettina di salame.
Pestat? Che parola è questa?  Il Pestat io lo presento di solito, forse troppo banalmente, come un modo di conservare gli aromi durante l’inverno sfruttando il lardo del maiale. Il Pestat Salsarossa è la versione accattivante del Pestat, dato che vi è anche il pomodoro di mezzo. Io lo amo al pari della polenta e quindi non sono proprio sopra le parti e non ci faccio caso alle considerazioni di carattere dietico. Accenno al fatto che di mezzo ci sono anche le spezie.

Forse più che uno street food è un’idea per accompagnare del buon Malterreno durante un aperitivo.

Tortine mignon di polenta col Pestat

Dosi ad occhio per 25 di tortine

1.5 litro di acqua
2 cucchiaini di sale integrale
500-600 gr farina di polenta gialla
2 cucchiai di Pestat Salsarossa
4 fette di salame nostrano

Si parte col far scaldare l’acqua assieme al sale.
Io consiglio di versare la polenta quando l’acqua comincia a fare le bollicine, prima che bolla veramente.
Versata la farina di polenta mescolare con un cucchiaio di legno.
Dopo alcuni minuti, prima che la bollitura entri nel vivo, unire il Pestat e mescolarlo. E’ necessario aver cura che il Pestat non rimanga in grumi.
Poi comincerà la bollitura e lì è un tutto gioco di mescolatura col famoso cucchiaio di legno.
Mentre la polenta cuoce e quando le bolle si sono placate, aggiungere le fette di salame preventivamente tagliate a metà e poi a striscioline.
Mescolare ancora finchè la cottura non è ultimata. Per una cottura completa ci vogliono sui 45-50 minuti e non dimenticarti di mescolare più e più volte la polenta.

Ottenuta la polenta va versata negli stampini.
Io avevo due stampi in silicone da 11 e 15 formine l’uno. In ogni formina ho messo circa un cucchiaio bello colmo di polenta.
E ho fatto raffreddare il tutto.

Queste tortine si possono mangiare, una volta sformate, sia fredde che riscaldate. Un 5 minuti a 180°C le rende già piacevolmente tiepide.

E’ possibile aggiungere anche qualche spezia ulteriore alla polenta in cottura. Io ho provato con 1 cucchiaino di paprika dolce e non ci stava male.