La Cjasaline, Legumi

Da La Cjasalìne alla tavola #2: il tempo dei fagioli

Si continua. Per la serie Da La Cjasalìne alla tavola torno ad essere una brava donzella di casa.
Sarà che la soglia dei trentanni genera cambiamenti. Sarà che poi oltre i 35 anni si diventa saggi e morigerati. Di sicuro c’è il fatto che mai e poi mai si saremi immaginati nei ruggenti anni universitari a trarre piacere da ciò. Insomma, cucinare, aspettare, godermi il tempo e la vita  non c’erano proprio nel mio primo DNA. Pure i gusti sono cambiati.

Parliamo liberamente dei fagioli.
Dopo anni di ribrezzo verso i fagioli, di disprezzo quasi del loro essere naturali. Dopo giorni di “non ho il tempo di cuocerli“, “non ho voglia di comprarli in scatola“, “non sono mica Bud Spencer“. Oggi sono dei piatti che più assoccio alle domeniche vissute fino in fondo.
Per me una domenica è bella se so darmi il tempo di fare ciò che mi piace. Nei nostri  35mq quel “mi piace” diviene leggere, far lievitare il pane e cuocere i legumi messi in ammollo il sabato. Capisco che possa essere un genere di piacere propriamente non codificato e diffuso. Eppure…

Il trucco sa nel trarre profitto, se non proprio piacere, dal sapersi organizzare senza fatica la vita.

Sì, perché se io metto in ammollo i fagioli il sabato di ritorno dal mercato, se prima di andare a dormire il sabato cambio l’acqua di ammollo, la domenica in un momento qualsiasi, di noia o di delirio, li posso mettere a cuocere in acqua non salata. Basta poco!

Durante l’ammollo succede che l’acido fittico si decide e libera i minerali quali calcio, ferro e magnesio. In tal modo noi siamo in grado di digerire questi, che sono detti minerali chelati, durante la digestine. E tutto perché l’acido fittico si scinde in fitina e fosfato. Chi l’avrebbe mai detto!

Dopo la fase di ammollo, metto i fagioli a cuocere per un’oretta. Mi concedo una pulizia di casa, una lettura o qualsiasi altro momento casalingo di domenicale riposo. Ad un certo punto ripasso in cucina a togliere la schiuma bianca che fanno in cottura. Controllo come stanno e ritorno alle mie pigre faccende. Basta poco!
Quando mi pare siano quasi cotti, salo l’acqua. Dopo alcuni minuti li scolo.
Li faccio raffreddare passandoli sotto l’acqua fredda. Uso uno scolapasta dentro una ciotola così li tengo in acqua fredda alcuni, pochi minuti e senso se si stanno raffredando usando le mani. Basta poco!

Una volta raffreddati, quando son sicura che la cottura non continui anche fuori dalla pentola, li faccio sgocciolare casomai sul davanzale illuminato dal sole. Basta poco!
Freddi ed asciutti li metto in sacchetti di plastica che chiudo. E via verso il freezer. Poi quel giorni in cui non so cosa cucinare apro il freezer e li trovo. Basta poco!

Attenzione a chi, come un marito, ad un certo punto potrebbe vedervi sgocciolare i fagioli e dirvi: “Belli, si mangiano oggi?”
Così almeno è successo a me mentre preparavo questi fagioli, che mi erano stati indicati come ottimi con la carne.
Ogni regione italiani ha i suoi fagioli 🙂

Presso La Cjasalìne trovate fabioli borlotti, fagioli neri, fagioli cannellini
che ugualmente si prestano ad un trattamento di favore come i miei fagioli.

Ah, non dimentichiamo il “Belli, si mangiano oggi?”
Ecco la ricetta che da tale espressione è nata.

 

Insalata di fagioli con salame e spezie

Ingredienti per un piatto unico per 2 persone

3-4  manciate fagioli già lessati
5 rondelle di porro
1/2 cucchiaino di cumino in polvere
1 cucchiaino di zatar
1 pomodori di media grandezza (uno cotto ed uno no)
3 fette di salame piccante (io avevo del chorizo)
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
Parmigiano Reggiano

Come il solito ho cominciato pulendo il porro e tagliandone 5 rondelle.
Poi è stata la volta dei pomodori. Puliti e tagliati a fettine.
Infine, ho tagliato tre fette del chorizo che mi ritrovavo in frigoriferio grazie ad un recente viaggio di lavoro in Spagna. Del salame nostrano va benissimo in suo sostituzione. Le fette le ho poi tagliate a dadini.

In una padella ho versato circa 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva. Ho accesso il fuoco che ho mantenuto ad un livello medio.
All’olio ho aggiunto il mezzo cucchiaino di cumino in polvere e un cucchiaino di zatar (un mix di erbe secche in cui si trova del basilico, salvia, allora e peperoncino). Ovviamente anche il mix di spezie può essere personalizzato pur non esagerando nella sua quantità.
Ho mescolato il tutto.
Poi ho aggiunto prima il porro e poi uno dei pomodori. Nonchè ho versato anche i dadini di salame.
Ho fatto cuocere a fiamma media per 5 minuti circa (il tempo di preparare una sorta di macedonia a base di pesca, succo di limone e zucchero di canna. Così, come contorno al pranzo frugale. La frutta fa bene :)).

Ho spenso la fiamma.
In una ciotola ho messo i fagioli lessati, raffreddati ed asciutti.
Ho unito il pomodoro non cotto e il rapido sugo.
Et voilà. Una mescolata e del Parmigiano Reggiano grattugiato ed il gioco è fatto.

Basta poco a rendere la tavola diversa dal solito. Un po’ di curiosità del marito, un po’ di pigrizia della moglie, una pentola e perché no, un salto a La Cjasalìne. Lì trovate fabioli borlotti, fagioli neri, fagioli cannellini, mentre qui trovi le relative etichette per ricordarvi cosa conservi in casa.