Matrimonio, Senza categoria

Oh, ma ci sposiamo #2: come te lo chiedo

Son cose che succedono, ma come succedono?
C’è chi come la mia amica di Toronto ha visto inginocchiarsi il suo ragazzo col frastuono delle cascate del Niagara dietro di sè. Un’altra amica è stata trasportata fino in Brasile e nel mentre di una tranquilla vacanza, in un’isola sapientemente deserta, si è vista proporre il tutto.
Ma queste son cose che non fan per me, dopotutto mi chiamo Rossella, sì o no?!

Se la Cavia ripeteva che mai e mai si sarebbe sposato e mia madre chiedeva ansiosa “Non sarai mica tu che non vuoi sposarti?!”, un anello, un trepidante “Mi sposi?”, non si addicceva proprio. Una proposta troppo precoce potrebbe farmi scappare. No, no, io voglio respirare libertà. I legami sentimentali sono importanti, talmente che vanno rispettati.

Dopotutto mi chiamo Rossella, sì o no?!

Il perché tutto è cambiato ancora non lo so. Le voci tra di noi sul matrimonio si son fatte più frequenti. Una lista di condizioni è stata stesa, qualche risatina trattenuta, perché gli uomini sanno sorprendere con una facilità disarmante a volte. E poi quel giorno.

Certo per i dettagli aspetto i giornalisti 🙂 mica vado a raccontare a chicchesia cosa accaddete. Dopotutto avvenne in un posto riservato, ricercato, per pochi ma non per tutti. Uno di quelli dove ti fanno entrare solo se conti.
Allora hai scoperto almeno dove accadde?

In un pub. In un pub?
Sì, ma non uno qualunque. Nel nostro pub preferito, e questo cambia tutto ahahaha
Un tavolino per due, una Reale per me e un chiara media per lui. Dopo aver ricercato avidamente le patatine, essersi scambiati qualche sorriso, aver sfogato la lunga giornata di lavoro, eccoci arrivare al punto topico.

Cosa mi disse?
Nulla. La lista di condizioni semi-serie per il matrimonio era stata accettata dalla sottoscritta. Sotto sotto mi chiedevo se evidentemente erano quelle ad averlo frenato finora. Oramai predominava in me il lato romantico o meglio real-romantico. Dove real non sta per reale, nelle mie vene scorre sangue rosso mica blu. E non sta neppure per Reale, la birra che sorseggiavo. Real sta per realistico. Ossia sognavo di arrivare al dunque, ma nel contempo mi ritraevo. “E dillo” ripetevo dentro di me, l’incredulo “E dillo” ansimava letteralmente dentro la glaciale Rossella, che si scioglieva come neve alla luce del pub romano.
La mia unica condizione era “fammi la proposta”.

Da brava futura sposa accettai un….fremi dalla curiosità?
Reggiti.
Accettai un:

Diciamo Sì a questo Mont Blanc?

Allora, diciamo sì a questo Mont Blanc?

Ehhhhhh
Mont Blanc era una delle condizioni: “Condizione numero 7: come wedding cake il Mont Blanc di Cinque Lune”.
Ed io?

Dissi Sì 🙂

I calici di birra brindarono.
Alla faccia del trito e ritrito.
Eppure gli sguardi arrosirono, si fecero quasi dolci nella loro timidezza. Fumma bambini che si rendevano conto che non si giocava. Una mano ad accarezzare l’altra. Dei sorrisi sotto le ciglia.

Di sicuro il brindisi più sobrio della mia vita !

Margaret Mitchell ti ha stupito questa Rossella? Francamente, me ne infischio, ho di che brindare ora 🙂

to be continued
La prossima puntata lunedì 16 gennaio 2012:
Oh, ma ci sposiamo #3: parola in codice “sposa”