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Un Assaggio di Blecs con Gabriele Pressacco

L’autore di Un Assaggio di Storia oggi ci offre un Assaggio di Blecs 🙂

Blecs on the table è un’idea irreverente che mi è sorta in testa settimane fa. Ma come ogni idea sfacciata ha una sua timidezza, che diventa condivisione dello slancio con chi, direttamente o indirettamente, ti ha fatto scoprire quel qualcosa di nuovo che ha generato l’idea.

Ecco che oggi affronto Gabriele Pressacco, quale scrittore, storico e cuoco friulano, anche un po’ giramondo. Andando per ordine:

I Blecs sono un primo piatto friulano, chi  faceva (fa) concorrenza ai Blecs?

I primi piatti per eccellenza della cucina friulana sono le zuppe, le minestre e le farinate tutte preparazione queste che ben si prestavano nell’esaltare gli scarsi prodotti a disposizione nella dispensa di casa per sfamare famiglie numerose.

Per ciò che concerne i primi piatti asciutti o per meglio dire la …pasta, questa almeno sino alla seconda metà del XIX secolo non era molto diffusa in Friuli soprattutto nella grande ed infinita varietà di formati che conosciamo oggi.
Tutto ciò premettendo, i principali primi piatti asciutti  serviti in tavola erano:

  • i macarons, ossia i gnocchi
  • i cjarsons, una pasta ripiena simile ed un raviolo a forma di mezzaluna (nda per un ebook su Cjalsons clicca qui)
  • i blecs, variante friulana dei forse più conosciuti in Italia maltagliati o stracci la parola blec o sblec in friulano indica la toppa di stoffa dei vestiti.

Erano piatti da tutti i giorni?

I primi asciutti sono tuttavia preparazioni che venivano messe in tavola principalmente nei giorni di festa in quanto la preparazione di questi piatti era abbastanza dispendiosa, infatti, per confezionarli si usavano principalmente farina di frumento e uova ( un tempo questi erano per i contadini due importanti prodotti da vendere nei mercati cittadini ) e poi c’erano da aggiungere gli ingredienti per la salsa che nelle famiglie più benestanti potevano essere carne o pesce e gli immancabili latticini, mentre nelle famiglie meno abbienti erano principalmente verdure dell’orto, erbe spontanee e ciò che dona madre natura attraverso attività come la caccia.

In più i primi piatti asciutti essendo composti da impasti freschi e da salse occupavano molto tempo nella preparazione a differenza delle zuppe che cuocevano da sole e che quindi indaffaravano molto meno le massaie già parecchio occupate nelle mille faccende di casa.

E se mancava qualche ingrediente a casa?

La cucina tradizionale friulana é originariamente semplice e trova la sua forza nel saper valorizzare in modo sapiente e perfetto gli ingredienti locali.

Va ricordato che nel confezionamento dei blecs un tempo si cercava di utilizzare spesso dei mix di farine diverse in modo da renderli meno costosi in quando come già accennato prima la farina di frumento era bene di lusso e da utilizzare con parsimonia, in più in fase di impasto parte delle uova poteva essere sostituita con dell’acqua o del latte.

Ad esempio l’impasto poteva diventare, per 4 persone, di:

200 gr di farina di frumento 0200 gr di farina di grano saraceno
2 uova
4 mezzi gusci di uova pieni di latte
sale

La  versione più tradizionale dei Blecs?

Eccola:

Blecs al Tazzelenghe

Ingredienti per 4 persone:

per la pasta

400 gr di farina di frumento 0
4 uova
sale

per la salsa

300 gr di guanciale di manzo
20 cl di Tazzelenghe
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
burro
sale
pepe

Procedimento:

tagliare a cubetto il guanciale di manzo, infarinatelo, rosolatelo con burro e bagnate con del Tazzelenghe. Nel frattempo fate rosolare con del burro un trito di sedano carote e cipolla, unite il guanciale alle verdure, insaporite con sale e pepe e cucinate adagio per 3 ore bagnando sempre con il Tazzelenghe sino ad esaurirlo tutto.

Disporre la farina a fontana aggiungervi le uova ed un pizzico di sale ed impastare il tutto a creare una pasta all’uovo ben elastica.

Stendere la pasta molto finemente con il mattarello e tagliarla a pezzi disuguali. Cuocetela in acqua bollente salata, scolatela e fatela saltare in padella con la salsa quindi servite i blecs con Montasio stravecchio grattugiato.

Da buongustaio qualche abbinamento da suggerire?

Con l’impasto alternativo suggerito prima, si  possono fare i Blecs al grano saraceno con asparagi e cais (lumache). Oppure, anche se non proprio estivi, ci sono i Blecs al cacao con zucca e finferli.

Blecs al cacao? Vabbene che non sono di stagione, ma il cacao va nell’impasto?

Esatto. La ricetta per l’impasto diventa così:

380 gr di farina 0
20 gr di cacao amaro
4 uova
sale
1 cucchiaio di miele di castagno

Dopo cotante bontà, racconta un po’ la tua vita da storico, scrittore, chef. Da dove nasce?

Beh diciamo che sin da piccolo amavo stare ai fornelli, passione innata per la cucina dunque che mi ha portato a frequentare l’istituto alberghiero Bonaldo Stringher di Udine e a lavorare come cuoco in alcuni ristoranti regionali al fine di fare un po’ di pratica ai fornelli; in seguito mi sono iscritto all’Università degli Studi di Udine – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dove mi sono laureato con il massimo dei voti…. é proprio negli anni
dell’università che ho iniziato ad interessarmi di storia dell’alimentazione quasi come ad unire le mie passioni: la cucina, la letteratura e gli studi sociali.
Dopo essermi laureato ho iniziato a lavorare nel mondo della cultura friulana presso i Comuni di Arzene, San Martino al Tagliamento e Valvasone come Sportellista per la Lingua e la Cultura friulana.

Dove ti ha portato? Ti ho conosciuto tramite Un assaggio di storia, ma curiosando online so che tieni anche corsi di cucina in Friuli e non solo.

Proprio in quel di San Martino al Tagliamento oramai ben 4 anni fa… un po’ per scherzo un po per gioco… un po’ per richiesta della gente, ho iniziato a dare corsi di cucina…che non so, forse, per l’aria amichevole e famigliare hanno avuto moltissimo successo tanto da essere arrivati già alla 7° edizione.

Nell’ultimo periodo (ultimi 6 mesi) tuttavia mi sono traferito in Sud America qui insegnavo cucina italiana ed europea presso una delle più  rinomate ed accreditate scuole di cucina della Colombia dove ho avuto l’onore di essere il più giovane chef-istruttore della storia dell’istituto.

E non è cosa da poco! … Dove ti porterà? Che le tue ricerche sulla cucina regionale del Friuli Venezia Giulia continuano non è un segreto dopo la nostra piacevolissima telefonata fiume, ma, senza voler svelar troppo, da giovane che progetti hai per il tuo bel futuro?

Questa é una bella domanda… ora sono rientrato dalla mia esperienza sud americana ed almeno fino alla fine del 2011 dovrei rimanere qui e riprendere il mio lavoro di Sportellista per la Lingua e Cultura friulana, inoltre già da alcuni mesi sto lavorando su un nuovo libro sempre legato alla storia ed alle tradizioni friulane ( ma per il momento non sveliamo di più) inoltre mi piacerebbe dare alle stampe una raccolta di ricette frutto dei vari corsi di
cucina organizzati.
Per il 2012 ancora non so le idee sono diverse …. il tempo porterà consiglio …

Grazie Gabriele. Spero proprio che il tempo porterà consiglio, opportunità e tante soddisfazioni.