Pane e lievitati, Vino

Colfondo #1 – Il pane al Prosecco

Dammi una bottiglia di Prosecco Colfóndo di Bele Casel ed io ti farò…del pane, e non solo.
E’ iniziata più o meno così questa settimana di sperimentazioni in cucina del Prosecco Colfóndo. Un Prosecco che acquisisce personalità e si distingue dagli altri proprio per quel fondo, che a prima vista sembra dare solo fastidio una volta scorto in bottiglia. Invece, quel fondo  ha un perchè, infatti deve diventare Colfòndo. Ossia, prima di stapparlo e avvicinarti a lui devi unirlo al resto del Prosecco. Muovi la bottiglia, gira la bottiglia e via.

Reso il Prosecco Colfóndo, son partita in cucina ad usarlo ancor prima di offrirlo in tavola.
Avendo letto la ricetta di un pane di cidro, mi son chiesta perchè non fare un pane col Prosecco Colfóndo di Bele Casel. Rielaborando la ricetta, son ricorsa al lievito madre ed ho eliminato del tutto il sale. Ahimè non sono ancora dotata del lievito Colfòndo come Senza Panna.
Come? Un pane scialbo? Non lo definirei proprio scialbo, ha il profumo pure in bocca del Prosecco Bele Casel.
Ma è alcolico? Il risultato non è come un bicchiere di rosso che sa distruggerti con poco. E’ un pane delicato e ricercato, il cui tasso forse alcolico non te lo fa scoprire subito.
E come si può usare un pane del genere? Da solo è ottimo. Io comunque lo servirei per un aperitivo con eventualmente qualche abbinamento garbato che non nasconda l’eleganza del pane.
Ma che forma ha questo pane? Ho sfruttato le forme dei pani per le feste greci, come il Christopsomos. Assolutamente di facile esecuzione e dall’impatto visivo accattivamente.
Quei semetti? Sono semi di papavero. Li ho aggiunti per pura elegenza e capriccio.

E’ tempo di darti la ricetta.

Pane al Prosecco Colfóndo di Bele Casel

320 gr di farina (100 gr farina tipo 0 di farro e 220 gr di farina tipo 1)
130 gr di lievito madre
120 gr di Prosecco Colfóndo
30 gr di acqua a temperatura ambiente
semi di papavero

Ho lavorato insieme gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Impasto omogeneo che ho continuato a lavorare a mano per 10-15 minuti.
Poi, l’ho messo a riposare in una ciotola coperta per 2 ore e mezza a 15 °C. Le pareti della ciotola le avevo prima passate con della carta cucina lievemente imbevuta di olio extra vergine d’oliva. Inoltre, ho spruzzato poca acqua sull’impasto prima di lasciarlo lievitare.
Passato questo tempo ho fatto una piega a libro all’impasto e l’ho rimesso a lievitare per 3 ore e mezza. Anche in questo caso ho spruzzato dell’acqua prima della seconda lievitazione.
A questo punto ho diviso l’impasto. Con 2/3 dell’impasto ho formato una pagnotta, mentre il restante terzo l’ho lasciato da parte.
In un piatto lievemente bagnato ho messo due cucchiaini di semi di papavero. Ho girato la pagnotta e ho messo in contatto la sua parte superiore con i semi di papavero.L’ho rigirato e schiacciato un po’ i semi. Per avere una distribuzione uniforme dei semi, ne ho aggiunti un po’ qua e là con un pennello passato nei semi.
Decorata la pagnotta, l’ho fatta lievitare per altre 3 ore. Per lo stesso tempo ho fatto lievitare anche l’altro terzo di impasto, però in un luogo più fresco.

E siamo finalmente alla fine. Ho preriscaldato il forno a 240°C.
Nel frattempo ho diviso il terzo di impasto in due parti uguali e ho formato due rotoli.
Rotoli che ho disposto sopra la pagnotta a forma di croce. Le estremità dei due rotoli le ho tagliate in due e arrotolate come appare dalle foto.

Ho fatto cuocere a 240°C per 15, altri 15 min a 210°C e gli ultimi 10 min a 200°C.

Servire freddo.

Lo scoprirai morbido e delicato.

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