Germania, Viaggi

Frutti esotici visti da vicino

Un weekend a Monaco di Baviera può riservare scoperte interessante, come il trovarsi di fronte a frutti (e non solo) esotici. Alcuni, come la pitahoya mi han fatto ritornare in mente i giorni canadesi, altri mi hanno sorpreso del tutto. Infine, è stata un’emozione unica vedere la curcuma intera e non la solita spezia grattugiata.

Ecco le immagini dal Viktualienmarkt di Muenchen. Dove Viktual significa cibo in un tedesco del passato (grazie a VinoRoma l’ho imparato).

Si incomincia con la radice di zenzero fresca, ben più fresca di quelle che si trovano al mercato.

Lì vicino poi c’è la curcuma longa, anch’essa in radice e denominata anche zafferano delle indie. Costituisce l’ingrediente principale del masala o nostrano curry. Oltre che in cucina viene usata anche per colorare i tessuti o la pelle. Particolarmente affascinante è l’uso durante la cerimonia religiosa del gaee holud, che si tiene durante i tipici matrimoni bengalesi. Questa cerimonia viene praticata sia dagli indù che dagli arabi del Bengala. Per i curiosi come me, ecco un video musicale del gaee holud e qualche foto.

Mi sposto di una bancarella e vedo stupefatta la Mangosteen, con accanto un altro frutto giallo interessante di cui parlerò tra poco. Il Mangosteen è una pianta sempreverde indonesiana e thailandese molto amata dalla regina Vittoria, per i cui frutti offriva anche 100 sterline. Il frutto è ricco antiossidanti. Circa l’uso culinario ho letto di smoothies, dessert come una panna cotta rivisitata o caflouti, ma anche di zuppe.

Poco più in là l’amato Frutto della Passione, protagonista di uno dei miei tè favoriti. Si raccoglie da una pianta della famiglia delle passiflore e può essere venduto anche col nome di maracuia, maracuja o maracuya.  Si può trovare da ottobre ad aprile ed è un frutto ricco di vitamine A e C, minerali come il potassio, fosforo, magnesio. Nella foto è il cesto di frutti nella fila centrale al centro.

Mi volto ed ecco un ricordo dei mercati canadesi, la pitahaya in versione sia rossa che gialla. Viene denominata anche Dragon Fruit o in Vietnam Green Dragon. Il frutto può essere mangiato fresco o cotto. La polpa può essere semplicemente mangiata col cucchiaino o il frutto secco può essere usato nelle insalate. Viene indicato il consumo anche ai diabetici.

Alzo lo sguardo ed ecco il Rambutan, ossia “frutti di colore giallo o rosso, dalla forma che varia dallo sferico all’ovale, la cui superficie è coperta da peli più o meno lunghi”.  Ha origini malesi. Per gustarlo basta rimuovere la buccia come un lychee. Entrambi sono perfettamente presentati in questo video.

Prima di andarmene, però, mi faccio incuriosire anche da Curuba, Kiwano e il più conosciuto Tamarillo. La Curuba viene dalle Ande. Il Kiwano può essere presentato come un melone africano, che ha qualcosa però anche delle zucchine. Mentre il Tamarillo, che viene dall’ “albero dei pomodori” in Nuova Zelanda, può essere usato per fare la Boeuf Bourguignon. Ecco alcuni video sul Kiwano ed il Tamarillo.

Dopo questo giro al Viktual Market, non si può più dire che i tedeschi (o bavaresi) magiano sempre le stesse cose 🙂