Legumi, Secondi

Ceci neri da Pitigliano

“Che cosa sono?” “Ceci neri” “Neri? Uhm”
Ecco come la Cavia ha accolto quelle palline nere che stavo mettendo a mollo 20 ore prima di pranzo.
“Ceci Neri? Uhm. E dove li hai presi”
“Li abbiAMO comprati quando siamo andati a Pitigliano, quasi un’anno fa”
“Ma che, veramente?”
“Siii”
“E si mangiano?”
“Certo. Ho controllato :)”
E così nello scetticismo generali, dopo averli messi ammollo il giorno prima , mi son messa a cuocerli, quasi in contemperanea al pane all’avena.

Destino ha voluto che il fornello non funzionasse e che li abbia portati a cuocere dai vicini i quali:
“Ma cosa sono?”
“Ceci neri?”
“Neriii?”
“Ceci?”
“Sì”.
Certo a vedere l’acqua di cottura nera si potevano avere un po’ di dubbi, ma era solo la scorza nera. L’interno è di colore bianco. Appare lievemente più piccolo del cece comune, ma il gusto ne guadagna 🙂

Mentre lo scetticismo cresceva dopo circa 40 minuti di cottura li ho serviti.
Scolati, un tocco di sale e dell’olio extra vergine d’oliva, sempre preso a Pitigliano e via.

“Ma son buoni. Più aromatici del soliti ceci. Mi piacciono proprio”
E la Cavia se li è pappati anche durante il giorno, ogni volta che passava in cucina ne spilucchiava qualcuno da quelli rimasti e non ancora conditi. Mentre io ero presa dalla tentazione di farne un passato di verdure.

I miei ceci provenivano dall’Azienda Agricola Bigi Piero di Sorano, già scoperti noto da altri Foodie. Sorano non è lontano da Pitigliano, con esso condivide la presenza del tufo e dall’essere gli unici comuni toscano coperti dalle ceneri degli antichi vulcani di Bolsena e Mezzana. Dal punto di vista nutrizionale i ceci della Maremma hanno meno proteine rispetto ai fagioli secchi e alle lenticchie, mentre non vi sono differenze in termini di carboidrati.

Non ci resta che mangiarli ancora!