Birra, Interviste, Libri

Pub, Isole, Incontri: intervista con l’autore

Con Ian Marchant, l’autore di Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub, mi son presa una grande libertà. Appena finito di leggere il libro ho preso Internet in mano e gli ho scritto un’email. Da quell’email da lettrice entusiasta ne è nata una mail-intervista. Un ottimo punto di partenza per chi non conosce il libro o è indeciso sulla lettura.

Ian è un tipo eclettico, ricco di curiosità e con una passione molto inglese per la birra. Con The longest crawl, titolo originale del libro, si scopre il Regno Unito di oggi quasi a 360° gradi. Tutto ciò che gira intorno ai pub viene presentato, dalla birra al sidro, dal gin al whisky, fino ai pub quiz. Tutto in maniera documentata, arricchichendo il lettore di chicche, facendolo innamorare quasi inconsapevolmente della storia del bere e anche della sua arte. Ma in mezzo a questo modo incantato fatto di ricerca e sensi tra le righe emerge anche la società inglese, con le esagerazioni nel bere, i limiti della meritocrazia, le droghe etc.

Insomma, prima di prendere o riprendere il libro mano eccoti servito Ian Marchant.

Chi dovrebbe leggere il tuo libro Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub?

L’alcol è una delle parole che usano gli inglesi per definirsi. Dato che la nostra cucina viene spesso bypassata, il bere è diventato quasi un prodotto locale. La birra inglese ed il sidro, il London and Plymouth gin, il whisky scozzese e tutto il buon bere del Galles (sono un po’ di parte, vivo in Galles!). Tutto questo è ed è stato importante per la nostra storia, ha forgiato il territorio tramite i castelli e le locande. Quindi chiunque sia interessato a queste strane isole dovrebbe leggere il mio libro e alzare il bicchiere (ndr o gomito in Italia).

Pub, birra, sidro, gin, whisky…E’ veramente possibile scoprire il Regno Unito attraverso un bicchiere?

Sì. Anche se la vera bevanda inglese è il tè. Se vieni qui lo devi assolutamente bere. Non bere del tè quassù sarebbe come andare a Roma e non prendere del vero caffè. Anche quando gli inglesi viaggiano all’esterno, solo una cosa pretendono a tutti i costi: il loro tè. Quindi permettermi di darti qualche indicazioni di metodo su come farti un tè usando una bustina. Le dosi sono una bustina per tazza…aggiungila a dell’acqua bollente (veramente bollente, metterla a meno di 100°C rovina il tutto). Lascia la bustina nell’acqua bollente per tre minuti, passati questi toglila. Aggiungi del latte di modo che il tè diventi color quercia. E per completare la tua esperienza inglese, aggiungi un cucchiaino di zucchero. Yum!

Birra, gastropub, donne: cosa c’è di sbagliato in questa lista? Sempre che ci sia qualcosa di sbagliato.

Nulla di sbagliato. Mi piacciono tutte e tre le cose. Peccato solo che nei pub vecchia maniera sia difficile trovare delle donne. Loro tendono a preferire i nuovissimi gastro-pub, che servono ottimo cibo, eccellente birra e whisky di qualità. Le donne poi preferiscono il gin e il tonic con ghiaccio e limone, sai bevande da donne…anche se sempre più donne bevono ora della vera Ale.

Dove hai imparato tutto quello che racconti in Pub, Isole, Incontri – Soprattutto pub? A pub quiz?

Beh, certamente ai quiz (ndr devi leggere il libro per capire questo), ma soprattutto sulle ginocchia di mio padre. Lui ad un certo punto della sua vita gestì un pub e lui mi iniziò al bere. E poi contano i tanti anni di esperienza.

Ho adorato il paragrafo del tuo libro che tratta ironicamente dei vegetariani. Quale pub suggeriresti per loro? Solo nel caso che ti cucinassero della carne. (altra domanda che si capisce solo leggendo il libro)

Oh, non avrei dovuto essere così crudele con loro. Ma non è un mio errore. Comunque molti gastropub offrono dei menù vegetariani, che mi si dice essere ottimi. Tutto per sentito dire…

Ultimamente, persino sulla stampa italiana, è uscita la notizia della messa in vendita dell’Old Forge. Dopo il tuo pub-viaggio, qual è stata la reazione a questa notizia?

Un grande pub diventa tale solo con dei grandi proprietari. Per gestire The Old Forge bisogna essere dei proprietari fantastici, dato che si tratta del pub più difficile da raggiungere in tutto il Regno Unito. Non ci sono strade che portino alla penisola di Knoydart. Ti tocca camminare per 20 miglia attraversando montagne brulle oppure puoi prendere un battello da Mallaig, un posto decisamente lontano e gelido. Però quando arrivi al The Old Forge, capisci subito che ne è valsa la pena, grazie ai fantastici proprietari che si sono veramente ingeniati per fare dell’Old Forge un successo. A chiunque si imbarcherà nell’avventura della nuova gestione del locale non posso che augurare buona fortuna…perchè ne avranno bisogno!
Il mio amico e fotografo del libro, Perry Venus, che mi ha seguito fino all’Old Forge e che è un patito delle antichità aveva un negozio che si chiama, non a caso, ‘The Old Forge.’ Puoi contarci che era pieno di  forgeries….sperando che il gioco di parole regga pure in italiano.
(nota: Italiano? To forge vuol dire fabbricare, ma anche falsare).

Grazie Ian, mi hai reso doppiamente felice con questa intervista.

Grazie  a te Rossella per la gentilezza. Hai fatto veramente felice un uomo vecchio …

Avete una strana idea della vecchiaia lassù 🙂

Se vuoi vedere la versione originale inglese clicca qui.