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La ciclable del Danubio: consigli

Ciclabile del Danubio: ricordi ed esperienze tra Passau e Vienna raccontate per chi non sa decidersi se osare

Con mio grande stupore e grande felicità insieme ho scoperto che la nostra vacanza di pedalata lungo il Danubio austriaco ha generato interesse. Gli amici e lettori (mi do un tono, scusa 🙂 ) non chiedono solo “ma come avete fatto?!”, ma anche “Vorrei farla anch’io, mi dai delle dritte?”.
Volentieri! Ecco i vari consigli che posso darti per capire se è una vacanza per te, premettendo che è una vacanze per tutti.

I consigli qui riportati si riferiscono alla ciclabile del Danubio, ma le mie esperienze ciclistiche-turistiche sono maturate in compagnia della Cavia tra il Danubio (2005, 2010 e pure 2012) in Austria, la Romantische Strasse (in Baviera) ed il Belgio (dopo questo post c’è stata la Drava). Solo le pedalate lungo il Danubio sfruttavano un’organizzazione esterna, che però non richiedeva di aggregarsi ad un gruppo. Romantische Strasse e Belgio sono stati organizzati da noi. La Romantische Strasse si basava su un percorso, mentre per la vacanza in Belgio scegliemmo noi il percorso, le tappe etc.

Chi pedala in vacanza?

E’ una vacanza potenzialmente per tutti, tutto dipende dal percorso che si sceglie. La presenza di sali e scendi e dislivelli significativi può limitare l’accesso a taluni, anche se la salita di per sè non è un masso insormontabile, richiede solo esperienza. La Romantische Strasse mi ha fatto, ad esempio, imparare come approcciare psicologicamente e pazientemente le salite.

La ciclabile del Danubio, però,  è veramente l’inizio ottimale per andare in bicicletta. La parte austriaca è segnata benissimo, non ci si può perdere. Anche in caso di piena del Danubio (succede pure quella) la vacanza non salta. Verrete deviati sulle strade e gli automobilisti al 99% sono iper-corretti e, per esperienza, vi stupiranno quando noterete che in curva non vi sorpassano.

Ma dato che la piena del Danubio è rara, la ciclabile del Danubio è la pista ciclabile più frequentata al mondo. Dal 2005 al 2010 ho notato un aumento dei ciclisti persino. Prima,  nel 2005, erano prevalentemente austriaci e tedeschi, ora vengono veramente da tutto il mondo. Ci sono tratti nel Wachau ove potreste trovarvi a fare una fila di biciclette.

Sulla ciclabile danubiana ho visto persone di tutte le età. Oltre golosi come noi, pure famiglie con bambini, anche tanti, anche piccoli. I piccolissimi vengono trainati in cuccette a ruote, dove a volte qualcuno mette in alternativa il cane. In altri casi, quando l’età aumenta il bimbo diventa ciclista in erba con biciclettina. Ho visto un bambino da 6-8 anni pedalare allegramente e di buon passo…della serie non riuscivo a superarlo. Ho avuto ed ho un grande rispetto per lui e l’ardimento, e suppongo, pazienza dei genitori.

Ma ho anche visto anziani, sull’orlo presubilmente dei 70 anni pedalare col bagaglio al seguito. E poi ho visto tantissima gente più o meno allenata, ognuno col suo ritmo concedersi questa vacanza.

Insomma, è una vacanza che fa anche per te. Non ci sono salite. Sui 310-340 km fatti ci sono solo due salite, fattibili comunque in pochi minuti anche a piedi 🙂 Una per raggiungere il ponte a Melk e una a Durnstein, nulla più se non qualche saliscendi dolce nei pressi di Mathausen.

Preparazione psicologica

Forse è proprio questo lo scoglio che ci blocca quando pensiamo ad una vacanza in bicicletta.

La prima volta avevo paura di non saper affrontare una tappa, di demotivarmi subito e di subire, come dire, lo stress da sella. Come è andata?

Le selle sono migliorate notevolmente dai tempi della mio gioventù. Quando si prende una bicicletta a noleggio (o la si acquista) si può scegliere senza vergogna il sellino adatto a noi.

Lo stress della tappa? Passa. Io ho subito la fatica solo i primi 7 km del giro del 2005, poi nulla più. Poi subentra la voglia di farcela, di dimostrare a se e agli altri (soprattutto a chi è rimasto a casa) che sei una tipa tosta 🙂 Ovviamente ci sono i momenti di fatica, che a me capitano soprattutto quando sono controvento, ma si superano. E quando si raggiunge l’albergo già si ripensa ai ricordi visivi accumulati durante la giornata. A Vienna, poi, si pianifica già la prossima pedalata 🙂

E se piove? Hai voluto la bicicletta, pedala. La soluzione di salire sul treno con la bici è a portata di mano, ma a noi non ci hai mai sfiorato. La voglia di farcelo, dicevo sopra, subentra anche qui. Sotto ogni pioggia, con ogni tempo, determinati…si diventa così.

Per non bagnarsi? Ehm non sogniamo ad occhi aperti ora 🙂 Consiglio comunque una lunga giacca a vento, in particolare mi sono trovata bene con una di Decathlon presa a 12 euro e consigliata per chi fa bicicletta in città. Io l’ho usata quest’anno e nel tronco non mi sono bagnata durante i 47 km sotto la pioggia battente. Per le gambe? Esistono pantaloni lunghi, si dice, impermeabile. Io, invece, più spartanamente metto pantoloncini da ciclista e pantaloni lunghi da palestra, giusto per non sentire il ticchettio della pioggia sopra la pelle. Il punto veramente critico sono i piedi. Avevo dei calzetti impermeabili, beh dopo 7 km di vera pioggia battente erano zuppi. Preferisco infilare i bici “calzettati” in sacchettini di plastica e mettere le scarpe. Funziona di più 🙂 In testa, basta il capuccio ed il casco, off course.

E dal 2012 so che bisogna porsi il  problema e se fa tanto caldo? Incredibilmente dopo tanti anni con la pioggia capitò anche l’anno col Danubio in secca ed il sole alto nel cielo. Qui la soluzione è semplice: molta crema abbronzante, molta idratazione e un po’ di Radler oltre di Most lungo la via 🙂

Organizzazione esterna

Ossia a chi affidarsi. Ahimè Hikbik non esiste più. L’organizzazione efficiente e puntuale dell’Alto Adige ci manca. Però quest’anno abbiamo usato Giro Libero. E’ un’agenzia rinomata per le vacanze in bicicletta ed è legata a Zeppeling, un’altra organizzazione.

Ci sono viaggi in gruppo e viaggi individuali. Noi abbiamo optato per questi ultimi. Loro ti prenotano gli alberghi e ti portano i bagagli da una tappa all’altra. Tu puoi scegliere l’opzione mezza pensione e pagare un piccolo sovraprezzo per noleggiare la bicicletta. Bicicletta che prendi a Passau e lasci a Vienna. Nel pacchetto c’è anche un biglietto del treno per la tratta Vienna-Passau. Noi lo abbiamo usato per l’andata avendo il volo Roma-Vienna. Ah, ovviamente l’aereo o altro mezzo è a carico tuo.

L’organizzazione esterna ti consente di partire con un bagaglio grande quanto vuoi e di non doverti portare sulla bici le borse-bagaglio. Ti libera anche dal fardello del giro di telefonate o email per prenotare gli alberghi o Gasthaus.

Se voi un’organizzazione austriaca, ho notato che ci sono almeno due gruppi molto usati sono:

  1. Donau Oberosterreich, su cui si basava Hikbik
  2. Donau Reisen, usata invece da Giro Libero.

Con questi organizzatori si dorme in alberghi, Gasthaus o Gasthof, in città o paeselli. La cena viene servita tradizionalmente presto, soprattutto nei paesi. Ma una vacanza in bicicletta ha veramente altri orari, dato che 4-6 ore di pedalata rilassano veramente e alle 22 potresti già volere le braccia di Orfeo 🙂

Dettaglio, l’agenzia organizza tutto ma a raggiungere gli alberghi nei paesi e città ci devi pensare tu. Ti consiglio di cercare gli alberghi online e capire dove stanno in città. Se poi, durante la pedalata, non hai accesso ad Internet, allora portati le stampe delle mappe Google per gli alberghi. A titolo di esempio, ecco dove abbiamo dormito questo estate.
Visualizza Donau 2010 in una mappa di dimensioni maggiori

Organizzazione fai da te

Ma se proprio vuoi, da casa puoi organizzare tutto tu. Cosa ti serve per farlo?

Direi Internet. Il nostro approccio all’organizzazione dei viaggi fai da te in bicicletta è di scegliere prima un percorso, anche usando le guide disponibili. Per le tratte ciclistiche frequentate e per cui esistono viaggi organizzati, tendiamo a copiare il percorso. Sennò, ad esempio in Belgio, con una guida affidabile come la Routard incominciavo a capire il territorio 🙂 Definiamo la lunghezza delle tappe che vogliamo fare. E carta alla mano decidiamo dove fermarci. Poi via alla prenotazione di quasi tutti gli alberghi. Prenotare in anticipo lo consiglio soprattutto per i piccoli paesi e nei periodi di punta.

Prima di partire, stampati anche un documenti in cui avrai raccolti tutti gli indirizzi ed i numeri di telefono. In caso non raggiungi una meta un giorno, puoi disdire in tempo la prenotazione.

Se vuoi fare qualche tratto in treno, portati anche gli orari e cerca in anticipo come fare per avere degli sconti. Se hai qualche amico che vive in zona o è già stato là, fai un po’ la faccia tosta e chiede dei consigli.

Ah, fai da te significa che si pedala col bagaglio. Il tuo bagaglio sarà limitato, quindi, alle due borse che si possono agganciare alla bicicletta. Ovviamente ne esistono di diverse grandezze, ma pù grande vuol dire più peso. Lungo il Danubio non si sentirà molto, ma lungo un percorso con sali e scendi …beh una differenza c’è. Un’avvertenza, a Bruxelles al ritorno ho litigato al controllo perchè le borse me le contavano come due bagagli e quindi una delle due l’ho dovuta imbarcare. Spero non ti succeda. Di solito (2 volte 🙂 ) cerchiamo di farci bagaglio nei limiti di peso e contenuto dei bagagli a mano per gli aerei.

Bagaglio piccolo vuol dire abbigliamento essenziale e poco, se non pochissimo, spazio per souvenirs. Ma la bellezza della vacanza non ne risente.

Godersi la vacanza

Pedalo e poi? Goditi la vita. Il bello del pedalare, oltre il pedalare, è riacquistare padronanza dei tuoi sensi. Non è solo sentire l’aria che sfiora, non è solo sentire il cinguettio degli uccelli.

E’ anche fermarsi a pranzo nei locali tipici del luogo, come le Konditorei austriache 🙂 o gli Heuringer dal Wachau a Vienna. E scoprire i prodotti tipici, dalle Marillen al Riesling.

E’ anche fare amicizia con la lingua ed usanze locale. Così ci si saluta tra pedalatori sulla pista con un Morgen or Grus Got. Oppure al ristorante alla cameriera si dice Bitten Schoen.

A Vienna, poi goditi i caffè viennesi, entra nella loro calma e concediti un HausKaffee con Sahne da Demel 🙂

La vera pace viene, secondo me, però anche dal riacquistare padronanza col tempo. Il tempo che scorre non solo sull’orologio. Ma è una sensazione difficile da spiegare che si perde nell’assaporare il silenzio e nel dare tempo al tempo. Si impara a non contare i secondi e a non vivere il tempo solo attraverso l’orologio.

Cosa mi porto

Il bagaglio personale essenziale che consiglio da donna, beh meglio ragazza mi fa sentire meglio, è:

  • 2 pantaloncini da ciclista
  • 1 giacca a vento per pedalare
  • 2-3 magliettine da ciclista
  • qualche T-shirt
  • 1 felpa leggera
  • 1 felpa pile
  • 1 giacca da mezza stagione per il fresco della sera
  • 2 scarpe da ginnastica, una per la pedalata e una per la sera o una per bagnarsi ed una mentre l’altra si asciuga ehehehe
  • casco, off course
  • 1 (o 2) paio di jeans per la sera, mica vai a Montecarlo :).

Tutto qui? Sì, in bicicletta si punta all’essenziale.

Guide

Per il Danubio consiglio due guide:

e poi divertiti in Internet cercando le esperienze altrui sul Donau Radweg.

Altre domande?