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Foodblogger affamati da Roscioli

Correva l’anno 2010, 11 appassionati di cibo, tra foodblogger e fotografici, si sono ritrovati da Roscioli il 25 febbraio per assaporare la frizzante aria e sostanza di una serata fatta di libere parole, idee e risate. Ovviamente lasciando il ruolo del padrone al cibo.
Abbandonando il tono formale dell’introduzione e con estrema difficoltà nel sintetizzare i temi del convivio, mi avvio ad adottare un tono più…sbragato? No, amichevole. Vi devo solo avvertire che ne avrete da leggere. A mo’ di romanzo russo i presenti sono presentati di volta in volta con vari nomi, che spaziano da quello vero al nome del blog passando per l’account di Twitter, dato che questa serata è nata “cinquettando” tra me ( @rossella76 ) e Daniela .

 

Arrivo, con la Cavia che sbircia attorno e desideroso di tornare a vedere le Olimpiadi invernali. Addocchio Daniela ( Senza Panna ), ma c’è Hande ( Vino Roma ) che mi saluta da dentro. Corro da una, sbarazzandomi brutalmente della Cavia, e poi vado dall’altra anche per conoscere Cucinasms , Vittorio Pagano (Scatti di gusto ) e Francesco (riconoscibile per la mirabile attrezzatura fotografica).
Nonostante i buoni propositi di aspettare gli altri fuori, scendiamo in cantina.
Francesco cerca di trattenerci fuori un attimo per sistemare tavoli e sedia.
Arrivano anche The Fooders (@fooders e @thefooders ).
Mentre le discussioni dal timido e formale diventano food-oriented, ma anche wine-oriented, scendono Nadia ( Mamma che buono e @precisina ) ed Enrico ( @lefrancbuveur ). Ultima, sempre sorridente, ecco Elisa ( Elisa Kitty’s Kitchen ).

Al completo affidiamo ad Hande (che dopo 2 anni scopro che si pronuncia anche l’H del nome), seppur anche @fooders e @thefooders .non son da meno, il compito di suggerire dei vini e di ordinare gli antipasti “comuni”.
Già circola nell’aria quesiti amletici come “Chi secondo voi fa la migliore Carbonara a Roma?” facendo fioccare vari nomi da Arcangelo a Felice fino a Quinto Quarto . Comunque Senza Panna ne ha fatto un post: 5 carbonare a Roma e dintorni, per la famosa regola, scoperta da Daniela, che i blogger citano post vecchi.

Il Brik arriva e come faceva notare Hande stupisce e per me ha già un sacco di ingredienti di adoro, non da ultimo la mostarda.
Francesco comincia a fotografare e Daniela lo segue, seppure con diversa tecnologia in mano. Io sono ancora intimidita dalla superiorità tecnica e tecnologica altrui. Ma presto metto da parte remore e timori.
La divisione dei piatti procede tra risate, dubbi sulla varietà di prosciutti assaggiati (2 o 3? Per me erano 3).
La mortadella al tartufo ha fatto felice Hande, ma non solo. Anche i carciofi son stati apprezzati.
“Che primi desiderate?” ha chiesto Francesco (non il fotografo) che doveva ancora inserirsi, come ha fatto, nelle discussioni della serata travolto da @thefooders .

 

Per la cronaca @thefooders si è definito ad un certo punto un “Lottatore di Riesling”, mentre Hande accennava a Riesling da “esportazione” e for Germany only. @thefooders ha accolto tale professione parallela del compagno con sguardo ilare e un soffuso “non lo sapevo proprio”.
Si è parlato al mio fianco ( Hande ed il lottatore e compagna, tal Francesca) di vini friulani (eheheh, amor di radici anche se abbandonate) ma anche di Etna Rosso, che Hande ha spiegato su richiesta a @precisina che faceva difficoltà ad apprezzare, pur non rinunciare a testare. Mentre a me l’Etna Rosso ha richiamato i sentori di una passata degustazione sui vini della zona dell’Etna, altri sorrisi, risate e scoperte.
Daniela si è poi intromessa parlando di come è entrata nel mondo vino e delle degustazioni e difficoltà di ricordare i vini. Hande ha suggerito un taccuino sempre dietro e descrizioni libere e personali dei vini. Anche se accanto a lei io ho una gran paura di dire cazz… Vedasi i Superwhites, dove dopo gli assaggi qualche sms di spiegazioni affidabili sono stati inviati e qualche tweet è seguito.

 

 

 

Ah, le risposte alla domanda “Che primi desiderate?” son state: 7 Carbonare , 2 Cacio e Pepe , 1 Tortellini e 1 Pasta con tonno rosso ( @lefrancbuveur , quale era il nome esatto del tuo piatto? ). Sperando di aver fatto giusti i conti, data la presenza di molte porzioni 1 per 2 da non confondere con le mezze porzioni. Niente divisioni molecolari del brodo in due 🙂

Secondo te come si fa?

Ehi, ma mi sto dimenticando dell’altra parte del tavolo. Vincenzo parlava di Londra. Oddio della pizza a Londra di RossoPomodoro ingenerando uno sguardo scettico da parte di Nadia . Mentre Francesco confermava la bontà aggiungendo però “per essere a Londra”. Da qui si è deviato con toni professionali e razionali su Striscia la Notizia, Bottura, Adrià, Ducasse.
Francesca si è infervorata sul tema professionalità, costi (meglio valori) del buon cibo, e ricompense riconosciute a chi lavora seriamente.
Diamine, il mondo è paese sia a tavola che al lavoro (che nella ricerca, parlo per esperienza). Tu che se vuoi qualcosa devi darlo all’inizio gratis, sennò chi ti nota. Le grandi pressioni a non pagarti mai. L’assillo per il gratuito e poco costoso, per i pasti abbondanti anche a scapito della qualità. Ma anche lo scontro epocale tra professionalità e spocchiosità. O il provincialismo di certa cucina o mentalità gastronomica.
In sostanza, da diversi pulpiti, con diverse prospettive e diverse ambizioni è uscito un coro unico: “Ci impegnamo, vogliamo imparare, ambiamo alla qualità: rispettateci”.
Ovviamente tutto condito con risate, sorrisi e niente rivendicazione da audience televisivo.

Networking at work

Nel mentre sono volati in aria altri nomi di locali romani come l’Opificio (grazie per i biglietti Francesco), la Gatta Mangiona , Pizzarium, Jolanda etc.
Con Uno e Bino (un tempo attivo e gagliardo a San Lorenzo, molto amato da @thefooders e Francesco (quello senza macchina fotografica) siamo volati con la fantasia a Parigi da Rino. L’informatissima Daniela, raccogliendo la conferma successiva di Francesco (quello con la macchina fotografica), ha confermato che il nome Rino vuole essere una dedica a Rino Gaetano.

 

Onnipresenti oltre le macchine fotografiche son stati gli iPhone con foto rubate da Sweety Rome o al Consorzio di Torino grazie ad un’incursione dei Fooders insieme a @tirebouchon. Ma anche il tiramisù col Plasmon (ricordo bene?) ha attirato gli sguardi.
I Fooders hanno attirato più volte l’attenzione, oltre che per il Riesling, per la loro attività non solo romana e per la microcucina, spiegata agli ignoranti (io) su richiesta di Elisa. Interesse ha destato anche il loro futuro brunch domenicale con una violoncellista. Sull’ora di un vero brunch si è un po’ discusso dati i diversi orari di sveglia domenicali, dalle 7 di mattina teutonico al mezzogiorno della friulana-romana (non ricordo come si chiama 🙂 ). Ma vogliamo parlare di quanto vengono pagati (poco, che caso) i bravi musicisti oggi? Forse è meglio però sorridere pensando ai personaggi che passano nel cortile dei Fooders (Francesca e Mario), da Raol Bova alla Ferrilli e chissà chi altro. Tutto perchè ho sentito che da Sweety Rome qualche volta passa Raol Bova, citato in seguito alla scambio di battute su cos’è un cupcake vs muffin.
Sempre in ambito gossip, qualche commento su Rugiati all’Isola dei famosi è scappato, sotto l’occhio critico della sempre dolce Elisa . Elisa che si è dimostrata l’unica decisamente golosa assaggiando la splendita fondue di cioccolato ordinata da Enrice. E sì, perchè nel frattempo si è arrivati ai dolci. Memoria, su su lavora. Ho visto servire: la fondue di cioccolato, i cannoli siciliani, la creme brulè con i mirtilli (???), il tiramisù e il biscuit ovviamente al cioccolato. Nonchè ad un certo punto Francesco si è fatto vivo con due sorprese per chi era già sazio. Sazio, beh, di fronte ad un omaggio come tirarsi indietro? 🙂

 

 

Poi Daniela ha parlato della storia dei foodblog italici, ricordando i primi nomi ancora attivi come Un Tocco di Zenzero (alias Sandra che finalmente incontrerò martedì) o disattivi come Conservare in Frigo (che anche in letargo riesce a mantenere lo stesso numero di visite, problemi da bloggers 🙂 ). Ci ha svelato dettagli esclusivi, come l’epoca in cui Sigrid, appena arrivata in Italia, non aveva un blog, ossia nell’epoca pre-Cavoletto di Bruxelles.
Risate generali sono esplose in tema di tag. Solo i blogger possono ridere a sentire Senza Panna che svela un suo segreto, usare il tag ….top secret…per attrarre visite, così per gioco. Ed infatti, guardate che tag ho messo 🙂
Ma il premio “Risata della serata” lo do io a Cucina Sms , per le sue buonenotti ad @atacmobile, seguiti dai RT di @senzapanna (fatti anche a @Donnamoderna, che ora metto tra gli amici fidati 🙂 ) e con le sue avventure erotiche (si può dire? :)))) ) su FriendFeed. Scoprite che nome ha Cucina Ssms su FF? Io non dico nulla, a voi l’arduo compito di individuarlo e seguirlo.
In tema di ricette, si è incominciato con uno scambio. Ho dato ad Enrico la ricetta dello Strudel, dato che Cucina Ssms non ha portato e ottenuto quella di Laura, e dell’Amor Polenta. Poi Daniela mi ha introdotta ufficialmente al lievito madre con un piccolo dono ed io amorevolmente me lo son portata a lavoro, non sono riuscita a dividermi da lui…chissà, ero troppo allegra dopo la serata? Mai dire troppo.

Con svogliato senso del dovere ci siamo alzati per uscire verso l’uno, col locale che sonnecchiava.
Saluti e baci finali, con qualcuno che voleva puntare ad una birra della staffa.

Nel rispetto della privacy, ringrazio di cuore tutti i presenti.