Canada

The Biggest Loser

Cara Cavia,

l’uomo vive di abitudini e scoperte. Qualche abitudine può portare a qualche scoperta. Tutto questo panegirico per dire che qui il martedì è serata The Biggest Loser.

The Biggest Loser è una sorta di Grande Fratello (e questo la dice lunga) incentrato sulle persone obese. Prova a pensare all’immagine dei grassoni (scusate) d’America che a volte abbiano noi. Ecco, loro sono il target. Lo scopo del gioco, perché sebbene cattivo è un gioco, è di far perdere peso ai partecipanti. O meglio gli obesi, motivati dalla vincita in denaro finale, devono perdere, ogni settimana, quanto più peso possibile.

In ogni puntata fanno vedere le sfide della settimana. Per ogni sfida c’è un premio in denaro o un abbuono di qualche libbra (circa mezzo chilo). C’è poi una sequenza atroce con l’allenamento in palestra, dove due trainer ordinano letteralmente gli esercizi da fare: corsa, sollevamenti, box. Ed impartiscono anche insegnamenti di vita o istigano alla ribellione interiore. A volte temo per la salute dei concorrenti. Eh sì, perché lo vedo The Biggest Loser, in casa è addirittura appuntamento fisso e atteso della settimana.

Il clou di ogni puntata è la pesatura finale. Prima della giungere alla eliminazione, non decisa al televoto, due concorrenti vengono selezionati per l’esclusione. Sono i due concorrenti che hanno perso, in percentuale sul loro peso della scorsa settimana, meno libbre (ossia, “below the yellow line”). E’ poi il gran consiglio degli altri concorrenti a decidere chi dei due eliminare.

Tra qualche settimana c’è il gran finale.

La puntata più raccapricciante è stata due settimane fa, quando i concorrenti sono stati messi di fronte ad una scelta per la sfida settimanale. Anziché farli stare sospesi s 8 metri di altezza o farli camminare su due funi tesi sopra una vallata, come fatto in altre puntate, stavolta i concorrenti dovevano scegliere se:

1 – mangiare dei cibi iper calorici nasconti su dei vassoi, con la possibilità però di avere una sorta di special card (non social card, scusa il facile umorismo) che gli dava la scelta di scegliere chi eliminare tra i due “below the yellow line”

2 – rinunciare al gioco, rinunciando alla possibilità di trovare la special card. Però non correvano il rischio di acquisire delle libbre aggiuntive.

Per me è stato divertende vedere come delle persone comunque grasse, o meglio ancora obese, fossero pronte a ingurgitare cibo con la scusa di avere il potere di eliminare una persona.

Quando si dice la fame di potere. E’ proprio vero l’illusione di avere del potere può tutto.

Dopotutto il gioco è fatto per dimagrire, ma questa sfida ha dimostrato che i partecipanti preferivano un potere sugli altri ad un regime alimentare salutare.

Buona serata The Biggest Loser da Ottawa

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